Di primo mattino ci siamo accorti che in viale Aldo Moro c’erano decine di operai a lavoro nel cantiere della pista ciclasbile. Un fatto gravissimo, tanto più perché ieri da Palazzo di Città sono giunte nelle redazioni due comunicati stampa: il primo dell’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Quarta e il secondo del Sindaco Giuseppe Marchionna. Entrambi hanno detto la stessa cosa e cioè che il Ministero dell’Ambiente (che ha finanziato l’opera) ha autorizzato modifiche progettuali e, nel caso, anche una eventuale delocalizzazione della pista ciclabile. Insomma, problema risolto (anche se poi bisognerà trovare le risorse per ripristinare i luoghi).
Stamattina, però, la brutta sorpresa di vedere squadre di operai all’opera. Abbiamo avvisato l’assessore Quarta il quale si è imemdiatamente attivato per delle verifiche su quanto stava accadendo. Poi, però, in tarda mattinata, in redazione è arrivata questa sua nota:
“È chiaro che a fronte di un decreto ministeriale arrivato nel pomeriggio di ieri, la ditta appaltatrice continui i lavori. Bisogna avere almeno il tempo di comunicarglielo. Non basta una messaggio whatsapp o una telefonata. Ci sono contratti e modalità da rispettare.
Domani è convocata una riunione tecnica per valutare il da farsi.
Capisco che qualcuno sia sempre ansioso di fare scoop per trovare un posto al sole ma deve capacitarsi che la soluzione è stata trovata.
P.s.: asfaltare non è mai un danno, al massimo è un ripristino!”
Fin qui la nota dell’assessore Quarta, al quale ci permettiamo di dire che non funziona proprio così. Ieri, quando a Palazzo di Città è arrivata la nota del Ministero, ancor prima di avvisare gli organi di informazione sarebbe dovuta partire una pec dall’uifficio tecnico alla ditta che sta eseguendo i lavori per chiedere un incontro stamattina alle 8. Nelle more, bisognava intimare una sospensione dei lavori. E invece questo non è avvenuto e la stessa impresa che per settimane non ha messo piede nel cantiere ha messo in campo tutte le proprie energie per eseguire quanti più lavori possibili nella giornata di oggi. E chi pagherà questo “sal”? Con quali risorse, atteso che il finanziamento dovrà essere impiegato per delocalizzare l’opera o modificarla radicalmente?
L’assessore minimizza e parla di un intervento che comunque ha il valore di un ripristino, ma sa bene anche lui che non è così. Più semplicemente quanto accaduto è frutto di gestione poco accorta dei lavori pubblici da parte degli uffici competenti e di totale assenza di controlli. E una volta tanto ammettere che c’è stata una gestione “leggera” del problema davvero non guasta…