Il Tar rimette in pista il “bombolone”. Ma la partita non è ancora chiusa…

Il Tribunale Amministrativo Rrgionale del Lazio ha accolto il, ricorso presentato dall’Autorità di Sistema Portuale contro i provvedimenti del Consorzio Asi con cui era stato sostanzialmente imposto uno stop al,a realizzazione di un deposito di Gnl da parte di Edison. I giudici amministrativi parlano, nelle 29 pagine di sentenza, di un difesso assoluto di attribuzione che di fatto estrometterebbe l’Asi da una valutazione sul fatto che si possa o meno costruire il deposito ad una distanza inferiore ai 30 metri dai fasci di binari ferroviari del porto. Secondo Edison e l’ente portuale, invece, basterebbero i cinque metri previsti nel progetto. In pratica, il Consorzio non avrebbe competenze in materia di vigilanza urbanistica ed edilizia.

Ma la partita non è chiusa. L’Asi, infatti, potrebbe decidere di fare ricorso ai giudici del Consiglio di Stato. Allo stesso tempo, dalle associazioni ambientaliste sono stati forniti ulteriori elementi di valutazione alla Procura della Repubblica, anche in riferimento alla mancata applicazione della VIA obbligatoria.

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