Facecchia (UILFP): La salute e la sicurezza sono diritti inviolabili

Vogliamo iniziare questo comunicato consapevoli del momento particolare appena trascorso dalla nostra città e dall’intero territorio, vissuto da tutti responsabilmente. Abbiamo dunque deciso di aspettare la fine del G7 per fare un bilancio di quanto accaduto. Vogliamo evidenziare che per alcuni aspetti organizzativi si è trattato di un teatrino tirato su ad hoc, ma che nasconde numerosi disservizi e mancanze nei confronti di alcuni lavoratori, che hanno garantito la sicurezza, così come avvenuto già durante la pandemia. Iniziamo denunciando la gestione e l’organizzazione del servizio 118, che è stato al limite dell’incredibile e della legalità. In questi giorni abbiamo sentito parlare di Brindisi e dei brindisini al “centro del mondo”, con milioni di euro stanziati per l’organizzazione del G7, ma alcuni lavoratori, in prima fila, (non tutti) sono stati trattati peggio che nelle zone non civilizzate. Per la seconda volta, possiamo paragonare il G7 al Covid per alcuni aspetti organizzativi.

Abbiamo visto cene, sfilate, navi, velieri e altro ancora, tutto per fare “la solita bella figura con chi conta”, mentre i dipendenti della ASL e Sanitaservice sono stati costretti a prestare servizio senza nemmeno avere un luogo dove ripararsi o soddisfare i propri bisogni primari.

Questo è il caso dei dipendenti del 118 della ASL e Sanitaservice di Brindisi che, essendo per “qualcuno” l’ultima ruota del carro (forse), non vengono considerati come lavoratori, anzi, non vengono considerati affatto.

Personale vittime di un Capo Dipartimento che sembra sapere tutto tranne che gestire un servizio di Emergenza Urgenza, (servizio basato da procedure e sistemi di qualità nel garantire ANCHE la sicurezza degli operatori).

Abbiamo appreso dai nostri iscritti che alcuni dipendenti sono stati collocati in postazioni in mezzo al nulla, come il mare o la campagna, esposti al sole senza la possibilità di rifocillarsi, senza acqua e senza nemmeno un bagno utilizzabile. I lavoratori hanno evidenziato il problema dei bagni chimici rotti, ma il Capo Dipartimento ha ignorato completamente la questione, dimostrando di non preoccuparsi del benessere dei propri sottoposti, che siano uomini (che avrebbero, come hanno fatto, soddisfatto i propri bisogni fisiologici in mezzo ai campi) o donne, costrette a fare i propri bisogni di fronte a tutti, magari sotto gli ulivi se avevano fortuna o attendevano l’apertura delle attività commerciali…

Altri dipendenti meno fortunati non hanno avuto nemmeno questa possibilità, poiché sono stati costretti a rimanere in servizio in piedi sulla pista di atterraggio per ore senza mai poter lasciare la loro postazione.

Otto ore all’aperto, in piedi, senza acqua né cibo, passando nell’indifferenza dei preposti della ASL di Brindisi. Ma ci chiediamo: i super dirigenti dove si trovano? Cosa hanno fatto in questi giorni o in questi mesi? Chiediamo al Direttore Generale della ASL BR chi dovrà pagare queste gravi inosservanze sulla sicurezza. La normativa vigente sull’igiene del lavoro prevede che il datore implementi, a tutela della salute e a protezione dei lavoratori, un’organizzazione della sicurezza aziendale che garantisca un sistema di prevenzione dei rischi legati all’igiene dei luoghi di lavoro.

Le norme di sicurezza e igiene si rintracciano in particolare nel D. Lgs. 81/08, che prescrive anche una serie di requisiti che i luoghi di lavoro devono rispettare per poter essere considerati salubri e garantire così la sicurezza per i lavoratori.

Nei luoghi di lavoro, o nelle zone più prossime, dev’essere garantita la presenza di fonti di acqua potabile, cosicché i lavoratori possano sia bere che lavarsi quando necessario. L’acqua deve essere, naturalmente, pulita e protetta, e assieme ad essa devono esserci detersivi e prodotti per l’asciugatura.

Chi ha mancato di rispetto ai nostri colleghi e lavoratori, dovrà essere sottoposto a commissione disciplinare immediatamente. Come organizzazione sindacale, prenderemo tutti i provvedimenti necessari affinché chi è responsabile di questa ennesima situazione ne paghi le conseguenze.

ADESSO BASTA!

Ci è stato riferito che alcuni dipendenti e responsabili, forse gli “amici” – coloro che da settimane conoscevano i turni e le postazioni in cui avrebbero lavorato – sono stati invece seduti a godersi il fresco dell’aria condizionata a spese dei loro colleghi. Non si è nemmeno pensato a una turnazione per chi era nelle postazioni più disagiate… Per pensare a questa soluzione ci voleva evidentemente un ulteriore responsabile.

Quanto appena descritto ha causato una discriminazione non solo tra i dipendenti dello stesso servizio, ma anche nei confronti delle donne, che non sono state prese in considerazione per le loro esigenze . Un atteggiamento inaccettabile nel 2024! Sono state costrette a non poter andare in bagno, perché circondate da persone, senza un posto dove nascondersi per l’intera durata del turno. Ma cosa possiamo aspettarci da chi dovrebbe evitare il nascere di questi problemi, e invece è capace, come già accaduto, di urlare a una lavoratrice, “vattene da qui che sei solo un’ignorante”.

Ci è stato riferito che alcune delle ambulanze destinate al servizio erano completamente vuote (cosa documentata con foto e video), il che è davvero incredibile. Avremmo quasi sperato che qualcuno “importante” si fosse sentito male e si fosse ritrovato in una di queste “scatole vuote” che avevano l’unico scopo di trasportare lo sfigato di turno in Ospedale, sperando che la vicinanza del Santo Padre facesse il miracolo e non gli facesse perdere la vita nel tragitto… Ambulanze vuote! Significa che all‘interno non c‘erano farmaci o presidi necessari in caso di intervento di urgenza.

Abbiamo letto di altri sindacati che si sono lamentati degli istituti da utilizzare in questi giorni, perché potessero stare comodi e spensierati a godersi lo spettacolo da casa o dal mare… Abbiamo letto (in questo caso giustamente) la questione dei pompieri e delle navi inagibili per le forze dell’ordine, dove sono stati presi provvedimenti immediati. Ma non ci spieghiamo come mai dei dipendenti della ASL e della Sanitaservice ASL BR non parla mai nessuno, al punto che per gli altri lavoratori di servizi diversi (sicurezza, forze dell’ordine ecc.) sono state istituite mense e pasti per questi giorni, mentre per i dipendenti ASL e Sanitaservice aria fritta, bagni rotti e figuracce (per non essere volgari).

Aneddoto simpaticissimo è quello di alcuni componenti dell’equipe medica americana, che ha “incaricano” i dipendenti di ASL e Sanitaservice presenti, investendoli come loro supporto in caso di necessità, obbligandoli di conseguenza a stare tutta la notte all’aperto (non sapendo dell’ ambulanza vuota che poi è stata rifornita di fretta e furia…), senza potersi spostare neanche un minuto per andare in bagno e solo alla fine del turno hanno avuto la decenza di chiedergli se avessero mangiato; sentendo la risposta negativa dei dipendenti, gli hanno portato una bottiglietta d’acqua, una banana e un panino immangiabile.

Potremmo continuare con la questione già denunciata in una nota precedente, dove le Associazioni a supporto del servizio 118 per questo evento sono state unilateralmente scelte dal dott. Massimo Leone e che, per assurdo, le stesse Associazioni (aziende esterne) abbiano deciso autonomamente quali operatori della Sanitaservice dovessero portare i mezzi privati, cosa che ha davvero dell’assurdo. Il tutto mentre la Proprietà cioè la ASL di Brindisi, informata di tutte queste dinamiche, è rimasta a guardare senza intervenire.

Abbiamo pazientato abbastanza e sentito abbastanza da crederci saturi e non più pronti a nessuna trattativa. Pertanto, a seguito delle missive prot. 02-2024; prot. 04-2024, prot. 31-2024; 58-2024; 83-2024; 87-2024; 100-2024; 103-2024; 104-2024; 106-2024; 107-2024; 112-2024; 113-2024; 131-2024; 141-2024; 164-2024, vista l’inefficienza nella gestione del servizio già ampiamente evidenziata e denunciata negli ultimi mesi viste le schifezze, i maltrattamenti fuori da ogni diritto subiti dai dipendenti fino alla giornata di ieri, la Uil Fpl Brindisi chiede la rimozione immediata del Capo Dipartimento del 118, Dott. Massimo Leone, comunicando che se quanto detto non sarà fatto, la scrivente porterà all’evidenza della Corte dei Conti e agli organi competenti tutte le dinamiche di malagestione, discriminazione, vessazione, persecuzione, nonché di totale inettitudine attuate dal Capo Dipartimento e dai suoi coordinatori diretti sottoposti, fino ad oggi. La Direzione Generale sarà ritenuta direttamente responsabile di quello che è stato l’esempio più eclatante di atteggiamento antisindacale mai visto fino ad oggi, perché venuti meno a quelli che sono i diritti dei lavoratori ed i doveri del datore nei confronti dei dipendenti e delle relazioni sindacali.

Ci complimentiamo per l’interpretazione sanitaria e di tutti gli attori di questa sceneggiata del G7 pigliese. Inizia il tempo delle responsabilità e delle conseguenze per tutti. Detto questo, con tutti questi validi motivi, dando voce ai lavoratori, questa O.S preannuncia lo stato di agitazione per il servizio 118 per mancata ottemperanza della legge 81/08 e smi.

Nei prossimi giorni una delegazione dei nostri RLS si recherà presso gli uffici competenti per depositare regolare denuncia.

Il Segretario Generale

UIL FPL BRINDISI

Gianluca Facecchia

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