Come si può fare per evitare di finire al pronto soccorso dell’ospedale Perrino pur in presenza di un problema fisico risolvibile da un medico? E’ presto detto: bisogna rivolgersi alla Guardia medica.
Il Servizio di Continuità Assistenziale (cosiddetta guardia medica) assicura l’assistenza primaria nelle ore in cui il servizio non è garantito dai Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta.
Si accede telefonicamente o recandosi presso le sedi presenti sul territorio. Il medico di continuità assistenziale valuta sulla base del bisogno espresso e delle linee guida nazionali e /o regionali, se è necessaria la visita domiciliare o se rispondere tramite consiglio telefonico o visita ambulatoriale.
Il servizio è attivo tutti i giorni nelle ore notturne dalle ore 20.00 alle ore 8.00 del mattino successivo.
Tutto questo è scritto a chiare lettere sul sito dell’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi. Ma se ci si reca sul posto dopo le 22.30 ci si trova di fronte ad un biglietto su cui c’è scritto che l’ambulatorio è chiuso e che al limite si può fare una telefonata ad un numero indicato sullo stesso foglietto volante.
Il che significa che nella migliore delle ipotesi si decide di recarsi al pronto soccorso. Già, ma perché la Guardia medica è chiusa quando invece dovrebbe fornire un servizio fino alle 8 del mattino?
Sarà per garantire sicurezza al personale medico? Una esigenza assolutamente condivisibile. Ma come è possibile che non si riesca ad assicurare un servizio di guardiania neanche nella guardia medica del capoluogo? Un quesito a cui sarebbe interessante ricevere una risposta, a beneficio dei tanti cittadini che sono costretti a sobbarcarsi ore di attesa prima di ricevere assistenza.