“Una premessa necessaria: una Regione deve essere in grado di fornire ai propri cittadini una Sanità degna di questo nome, accessibile a tutti e con costi adeguati ai servizi offerti. Una premessa necessaria perché l’argomento in questione è di quelli che si potrebbero prestare a una polemica inutile e strumentale su chi è favorevole alla sanità pubblica tour court e chi sostiene che il privato accredito non è il ‘diavolo’.
“In Commissione oggi è stata approvata a maggioranza la proposta di legge – a firma dei consiglieri di maggioranza Amati, Vizzino, Clemente e Mennea – per far diventare a gestione pubblica il centro neuromotulesi di Ceglie Messapica, oggi gestito dalla Fondazione San Raffaele. Il panegirico dei proponenti che esaltano il passaggio dei servizi sanitari da privati a pubblici pu? sicuramente far commuovere tutti, ma la realtà deve fare più banalmente i conti della serva e chiedersi: la Regione Puglia è nelle condizioni di sostenere totalmente il costo della gestione?
“Per questo motivo, come Fratelli d’Italia in Commissione Sanità, ci siamo astenuti in attesa di conoscere i reali costi che non sembrano affatto quelli illustrati con un emendamento alla PdL con il quale si quantificano in oltre 9,5 milioni di euro gli oneri che la Regione Puglia andrebbe a sopportare ove fosse istituito il Centro Regionale di Riabilitazione Pubblica. Noi siamo convinti che gli oneri siano il doppio. Per questo abbiamo chiesto all’assessore alla Sanità Rocco Palese e al capo dipartimento Vito Montanaro:
1) il fatturato attestante le spese totali di gestione relative all’anno 2023;
2) l’entità del canone di locazione annuo, versato dal soggetto gestore alla Asl di Brindisi;
3) il calcolo dei maggiori costi relativi alla trasformazione dei contratti di lavoro dei 125 dipendenti, oggi in pianta organica, da privato a pubblico;
4) l’ammontare delle spese annuali sopportate dal soggetto gestore della struttura al fine di garantire tutte le manutenzioni ordinarie della struttura, cos? come previsto dalla concessione.
“Le nozze con i fighi secchi lasciano digiuni gli invitati, ma la Sanità senza adeguate coperture sono operazioni sbagliate sulla pelle degli ammalati.”