Piano Estate 2024, 400 milioni di euro alle Scuole. Il parere dell’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Brindisi, avv. Ernestina SICILIA (Forza Italia).
L’obiettivo del Ministero è che la scuola sia punto di riferimento per studenti e famiglie anche nel periodo di sospensione estiva delle lezioni e che le Scuole, le Associazioni e gli Enti Locali partecipino coordinatamente di questo obiettivo.
In realtà, la visione è più ampia volendo guardare alle scuole come un sistema aperto, “scuole aperte” per l’appunto, intendendosi far fruire la Comunità degli spazi scolastici, in ogni periodo.
Di fatto due obiettivi essenziali: che i giovani studenti o meno, abbiano dei tempi a scuola extra curriculari in cui però approfondiscono e vivono esperienze ludiche, sportive, tecnico-artistiche; dall’altra, che gli spazi scolastici, specie in presenza di laboratori, palestre, biblioteche, siano degli spazi fruibili in ogni periodo, anche nei quartieri in cui mancano per l’appunto le palestre, i laboratori teatrali, le biblioteche, che possono essere quindi frequentate d’estate come anche i sabati o le domeniche, in ogni stagione. Ovviamente, con la collaborazione delle Associazioni, dei Singoli (genitori, docenti, volontari) e degli Enti Locali che predispongono così il substrato amministrativo perché ciò possa concretizzarsi. Alludo alla facilitazione dei regolamenti che riguardano l’uso dei beni scolastici, alla agevolazione dei piani di sicurezza delle aree contigue agli edifici scolastici, specie quando manchino di giardini o cortili.
In questo senso il Comune di Brindisi sta guardando con attenzione a questi progetti, di fatto avviando delle interlocuzioni con i Dirigenti Scolastici che già si erano dimostrati disponibili e che ante litteram stavano avviando occasioni di apertura delle loro scuole al di fuori ed oltre il calendario scolastico.
Quello che il Ministero oggi propone e che sta venendo monitorato in rete con i Comuni d’Italia è negli obiettivi un po’ di più: prevedere un sistema di fruizione degli spazi scolastici oltre i giorni di scuola strettamente intesi e non ad esclusivo utilizzo degli studenti di ogni plesso.
Nella strutturazione di questo piano però, sembra concentrare le richieste di questi fondi in capo alle Autonomie scolastiche, apparentemente svuotando o limitando i poteri di accesso degli Enti locali, cui pure è richiesta collaborazione, concertazione e programmazione.
Pari possibilità di accesso ai fondi o quantomeno più concreto accesso ai Comuni, che hanno il polso della situazione generale delle scuole e dei rioni in ogni contesto cittadino, potrebbe migliorare la possibilità di utilizzo di questi contributi.
Le Scuole infatti possono attingere anche ad altri fondi per il contrasto alla dispersione scolastica o al potenziamento delle competenze, e i Comuni fino ad oggi intercettavano solo i contributi da ridistribuire per le varie criticità e fragilità. Oggi si intende promuovere il patrimonio scolastico per vivificare i quartieri e quindi prevedere l’accesso diretto a determinati fondi anche agli Enti locali, migliorerebbe la efficacia e la proficuità della spendita di questi contributi, essendoci una regia generale in capo al Comune e non in capo al singolo Comprensivo, per il proprio ambito.
Tali dubbi stanno venendo portati all’attenzione del Ministro, proprio per migliorare l’accesso a questi finanziamenti da parte dei Comuni.
Se infatti questo è l’obiettivo, sono proprio i Comuni che per quanto riguarda il format “Scuole aperte” devono poter avere accesso ai fondi, avendo la visione generale della città, dei suoi quartieri, degli spazi scolastici fruibili o meno, e dei relativi bisogni.
C’è diversamente il rischio che la concertazione sull’utilizzo delle risorse resti una chimera.