Ecco una nota del sindacato Failm:
Nella giornata di venerdì 15 marzo 2024, come organizzazione sindacale della FAILM, in uno alle rappresentanti sindacali e ai lavoratori iscritti alla nostra O.S., abbiamo partecipato alla manifestazione di protesta dei lavoratori del settore metalmeccanico presenti all’interno del Petrolchimico di Brindisi al cambio di appalto della manutenzione meccanica degli impianti di ENI-Versalis.
Detta protesta, per la cronaca sacrosanta, ci ha visto partecipi, prima di tutto, nell’obiettivo di non lasciare nessun lavoratore indietro, in quanto Brindisi è diventata un deserto sul piano occupazionale, eppure lo stillicidio sociale pare non fermarsi; per queste ragioni, le grosse aziende saccheggiano il territorio e le piccole e medie imprese sono succubi di stazioni appaltanti al limite della legalità.
Ci preme ricordare che, pur avendo contezza di impegni di assunzione da parte di alcune aziende aggiudicatarie dell’appalto in questione, la confusione generata è tanta, tale che non possiamo permettere in questa fase di spaccare il fronte sindacale per le visioni, e le modalità di approccio nelle vertenze.
A nostro avviso ENI-Versalis è l’unica responsabile di quanto stia accadendo e continua a generare confusione, confusione che si sarebbe contenuta se ENI avesse chiarito ed incluso nel capitolato di appalto che le maestranze da rioccupare dovrebbero essere i lavoratori metalmeccanici che da oltre decenni garantiscono la manutenzione meccanica degli impianti di ENI-Versalis, con i costi delle loro mansioni, le loro qualifiche e i loro livelli di inquadramento, oltre ai costi dovuti per la sicurezza.
Inoltre, il CCNL di settore, in questi casi, è abbastanza chiaro, ma purtroppo con la confusione generata ad arte, per mettere ancora una volta uno contro l’altro, assistiamo al silenzio assoluto di ENI-Versalis, al silenzio assordante delle istituzioni, come del Prefetto, del Presidente della Provincia con il proprio consiglio provinciale, del Sindaco di Brindisi con tutta l’assise comunale, anche se più volte coinvolte in questa vicenda e in merito al tema della crisi industriale di tutto il territorio di Brindisi.
Come riportato sopra, le aziende aggiudicatarie dell’appalto in questione, nelle interlocuzioni con la FAILM, hanno garantito l’ impegno di assunzione nel rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, con il relativo salario, gli scatti di anzianità ed i buoni pasto, oltre che con la piena disponibilità a recuperare la platea storica delle maestranze presenti nell’appalto della manutenzione meccanica, come riportato sugli organi di stampa a firma dell’associazione datoriale della CONFAPI.
Per non farci mancare nulla, durante il presidio, è emerso anche un nuovo elemento: FIM, FIOM E UILM, che si sentono unici paladini e garanti dei lavoratori, hanno aggiunto ulteriori richieste illusorie, il tutto per generare conflitti e confusione a causa della nostra presenza, presenza legittimata dai lavoratori iscritti e dalle rappresentanti sindacali elette nella nostra sigla sindacale autonoma, e avendo noi una maggioranza non hanno titolo a trattare.
Le richieste risultano inopportune, impraticabili, e, dato che il primo obiettivo è la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali, illudono le maestranze, ed istigano i lavoratori; inoltre, è doveroso segnalare come, durante l’evento, non si è mancato di provocare la nostra sigla, con offese becere tipiche di chi è in piena difficoltà attraverso il portavoce e segretario della UILM di Brindisi, naturalmente avvezzo e a proprio agio a questi atteggiamenti, alla presenza della Digos.
Segretario Generale
Claudio Capodieci