Ecco il documento delle opposizioni:
Sta facendo discutere, non l’iniziativa della locale Pro Loco in sé, né il suo illustre relatore, ma la locandina affissa in tutto il territorio comunale di Cellino San Marco.
La locandina, che pubblicizza l’incontro con lo storico Prof. Pietro Caprioli, contiene lo slogan fascista,“Vincere e Vinceremo” e ritrae il volto di Benito Mussolini.
Tema di ben due serate, la prima prevista per domani venerdì 15 marzo, è “La presa di potere del fascismo e l’ascesa di Benito Mussolini”.
Cominciamo col dire che questo genere di “simbologie” non appartengono a una nazione democratica e antifascista cosi come prevede la nostra Costituzione.
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri di opposizione al Comune di Cellino San Marco. “Un manifesto che è un pugno nello stomaco! Il capoccione di Mussolini con le didascalie “Vincere e vinceremo” e “il Duce di tutte le vittorie” campeggia in bella vista per le strade di Cellino. Un convegno organizzato da ProLoco e patrocinato dal Comune di Cellino dove sicuramente si parlerà della nefasta ascesa al potere del dittatore, ma che lascia l’amaro in bocca e allarma non poco i cittadini che in quel manifesto ci vedono colpevole superficialità e sdoganamento di un argomento che viola la costituzione e offende i cittadini. Una locandina ambigua e inaccettabile, – scrivono in una nota i consiglieri di opposizione di “Cellino Democratica” ed il PD del Comune di Cellino San Marco – riteniamo che sia un insulto a tutte quelle vittime che meriterebbero un diverso approccio a distanza di più di 40 anni. Una locandina che ritrae un “criminale” che ha esercitato una violenza massiva contro gli avversari politici e ha perseguitato e ucciso gli oppositori ed, eliminando le libertà fondamentali, instaurato lo Stato totalitario, coinvolto l’Italia nella Guerra di Spagna, invaso l’Etiopia facendo largo uso di gas asfissianti, varato aberranti leggi razziali, stipulato una alleanza con il nazionalsocialismo tedesco genocidario e condotto l’Italia nella catastrofe di una guerra criminale di aggressione”.
Nella nota si denuncia anche, “la concessione delle sale comunali e il patrocinio del Comune stesso senza un’adeguata vigilanza, visti i contenuti anticostituzionali della locandina.
In ogni caso, ci si dissocia ufficialmente da chi ha strappato la locandina: i gesti incivili non appartengono a chi scrive”.