Ripropongo, ancora una volta, la necessità di aprire il cassetto, dove è stato rinchiuso il progetto “Metodo Brindisi”.
Rammento a me stesso,che in questo progetto si evidenziano le criticità e il possibile sviluppo industriale rispondente alla Decarbonizzazione – vero riferimento ad affrontare alcune emergenze sia per i diretti che per gli indiretti.
Nel progetto si rileva l’avvio di un percorso di confronto,già avviato, con la Società Enel, indispensabile per alleviare i problemi dell’Indotto e della disoccupazione.
Nel piano di lavoro si era sottolineato l’importanza dello Sviluppo, della Formazione e delle nuove tecnologie per il cambiamento della produzione Energetica.
La condivisione del “Metodo Brindisi” è stato oggetto di convinzione per tutti i firmatari: Governo, Prefetto, Enel, Sindacati ed altri Enti.
La mancanza di continuità ha creato il malessere della città di Brindisi, abbandonata a sé stessa. Si evince un sistema industriale, privo di una vera programmazione capace di attirare l’interesse di un cambiamento che possa rispondere alle esigenze della Comunità.
Il riscontro è nel PNRR (Piano nazionale di ripresa e di resilienza) e negli altri Strumenti economici che incidono e che sono punti di riferimento per lo sviluppo e il lavoro, invece di vivere nel depauperamento sociale ed economico e delle emergenze occupazionali vecchie e nuove.
Si rende necessario, quindi, riconvocare il Tavolo Territoriale (Metodo Brindisi) in Prefettura, per la riproposizione al Governo Nazionale dell’Unità condivisa verso l’interesse territoriale alla riapertura dei progetti, i quali, oggi in confronto ad ieri, hanno la possibilità di usufruire dei finanziamenti pubblici.
Il malessere della città, quindi, è a danno della crescita: Porto, Aeroporto, Industria e Commercio, Turismo, Agroalimentare ed Indotto.
Sono, dunque, convinto sull’importanza della Decarbonizzazione e su questo faccio appello a Sua Eccellenza il Prefetto, alla Società Enel, al Governo, alle Istituzioni Territoriali affinché siano “Promotori” alla ricomposizione del Tavolo Metodo Brindisi.
Il malessere della “Chimica Si Salva” è solo possibile se il Governo riveda la richiesta economica nei confronti delle Società di riferimento Eni, lasciandola libera ad investire su progetti duraturi, necessari a rafforzare il sistema chimico in Italia e nel territorio. (rif. Investimenti necessari alla Vertenza Basell).
Ritengo, quindi, che il ruolo svolto nel passato dalla Prefettura, Confindustria, CNA e dal Sindacato, e in presenza di parlamentari del territorio di ieri e di oggi, sia d’ auspicio nel riaffrontare le emergenze passate e presenti, per superare il Malessere e poter raggiungere la soglia auspicabile della tranquillità.
Tonino Licchello