Il territorio della provincia di Brindisi è stato letteralmente preso in giro per anni da chi aveva in mano la gestione dell’Agenzia regionale dei rifiuti. In decine di incontri, infatti, l’ex amministratore Gianfranco Grandaliano ha garantito una tempistica per la realizzazione degli impianti per il completamento del ciclo dei rifiuti in provincia di Brindisi. Ogni volta, però, si accampava una scusa per prendere altro tempo. Il tutto, nonostante le sollecitazioni della task force sul lavoro della Regione Puglia e dei sindacati che in quegli impianti intendono ricollocare i dipendenti di aziende del settore ormai disoccupati da anni.
Adesso l’Ager ha una nuova guida che con molta onestà ha detto a chiare lettere che i progetti per Brindisi di fatto non esistono e che si rischia di vedere destinati altrove i finanziamenti previsti per tali impianti.
Un fatto gravissimo che denota il totale disinteresse regionale nei confronti di questa provincia e danneggia chiaramente i cittadini di tutti i comuni del Brindisino, costretti a pagare una tassa sui rifiuti salatissima proprio per l’assenza di impianti. Tutto questo in aggiunta al fatto che la situazione attuale non fa che favorire gli impianti privati che continuano a fatturare decine di milioni di euro, applicando tariffe ben più alte rispetto a quelle che potrebbe garantire un impianto di proprietà pubblica, peraltro realizzato a pochi chilometri dal proprio comune.
Adesso, come emerso dal vertice svoltosi a Bari, i tempi si allungano maledettamente, non fosse altro perché bisognerà attendere gli effetti pratici della nuova società Aseco, formata dall’Ager e da Acquedotto Pugliese.
Brindisi, insomma, bistrattata e ancora una volta penalizzata, nel silenzio generale.