Ecco la nota a firma del presidente del Consiglio di Istituto del liceo Fermi-Monticelli, Andrea Contaldo:
Il Piano di Dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2024/25 predisposto dalla Regione Puglia ha accolto, per la parte che ci riguarda, la proposta alternativa presentata dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei docenti del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” e poi fatta propria, nella fase di redazione di sua competenza, dalla Provincia di Brindisi. Il piano Provinciale, già noto dal 7 Novembre, non aveva, all’epoca, provocato alcuna reazione.
In questi giorni la diffusione di notizie palesemente inesatte ha provocato invece roventi polemiche, pur se circoscritte, generando – crediamo involontariamente – oltre che discredito, anche confusione. Sentiamo quindi il dovere di fare alcune doverose precisazioni, per il rispetto che si deve alla verità, alla corretta informazione di cittadini e genitori, ma anche alla responsabilità e all’autorevolezza dei soggetti proponenti.
Che il curricolo della Scuola Europea dovesse unificarsi era già noto da tempo. Finora su Brindisi il primo ciclo (Nursery, Primary e Lower) è stato gestito dall’Istituto Comprensivo “Centro” e l’ultimo segmento (High School), che porta al Baccalaureato, dal Liceo Scientifico “Fermi Monticelli”. Va ricordato che in questi dieci anni entrambi i percorsi sono stati sottoposti, come accade per tutte le scuole, al severo giudizio dell’utenza, ma anche, come è prerogativa solo della Scuola Europea, al rigoroso controllo di Bruxelles. Come l’IC “Centro”, anche il nostro Liceo ha sempre confermato l’accreditamento con giudizi assolutamente positivi da parte degli ispettori europei.
Si fa presente che nel Regolamento per la Scuola Europea il legislatore ha previsto che la stessa fosse unificata presso una delle due scuole che fino ad oggi l’avevano gestita; se il legislatore avesse ritenuto prioritario collocarla presso una delle due o entrambe, avrebbe potuto prevederlo nello stesso regolamento. Nel rispetto della legislazione concorrente stato-regione ha invece lasciato che fosse il Piano regionale a stabilire la migliore soluzione, anche perché l’unificazione della Scuola Europea di Brindisi, per la singolarità che la contraddistingue, avrebbe avuto ripercussioni sulle istituzioni scolastiche in cui essa è incardinata.
Era prevedibile che la scelta a favore dell’una o dell’altra sarebbe stata difficile, ma appare ingeneroso, oltre che inesatto, lasciare intendere che sia stata mortificata una esperienza a scapito di un’altra, quasi questa fosse senza storia e senza titoli, provocando una legittima preoccupazione in genitori e studenti. L’esperienza accumulata in questi anni ci permette di affermare con certezza che anche nell’assetto previsto nel novello piano regionale, la Scuola Europea del futuro continuerà ad essere gestita da soggetti competenti, che, con il desiderio di svolgere sempre al meglio il proprio ruolo, investiranno come sempre nella formazione di tutto il personale.
La proposta di partenza della Regione Puglia aveva previsto un accorpamento della Scuola Europea, del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” e del Comprensivo “Centro”, ipotizzando così la nascita di una nuova Istituzione scolastica con oltre 1600 studenti. Questa ipotesi avrebbe dato vita quindi ad un’istituzione particolarmente complessa. Va infatti sottolineato che non esistono nel panorama italiano altre realtà scolastiche in cui coesistono ordinamenti diversi (italiano ed europeo) su diversi gradi e con tali numeri. Anche da questa oggettiva constatazione è nata dai nostri Organismi collegiali una proposta alternativa che potesse reggere per razionalità e legittimità.
Richiamiamo brevemente i punti di forza della nostra proposta alternativa che prima la Provincia e poi la Regione hanno fatto propria. Anzitutto il costituendo Omnicomprensivo di cui farà parte la “Scuola europea di Brindisi”, oltre ad avere numeri più contenuti (circa 1200) avrà i plessi dei diversi gradi molto prossimi fisicamente e quindi facilmente raggiungibili. Ciò permetterà di svolgere frequentemente attività in continuità, implementando scambi tra gli studenti dei diversi gradi, come più volte richiesto dalle visite ispettive.
La nostra proposta risponde inoltre alla necessità più volte espressa dalle famiglie degli studenti anglofoni della Scuola Europea, per lo più dipendenti Onu, di frequentare in un luogo più vicino a quello di vita e di lavoro. Preme infatti ricordare che la costituzione della sezione anglofona è condizione necessaria e inderogabile per l’esistenza della Scuola Europea stessa, in quanto, per disposizione legislativa, senza la sezione anglofona non si può costituire la corrispondente sezione italofona.
Ci teniamo infine a sottolineare che il quartiere Paradiso non verrà in alcun modo privato del presidio scolastico. I ragazzi che frequentano oggi il comprensivo “Paradiso” potranno infatti beneficiare della presenza di una istituzione scolastica, comprensiva di tutti i gradi e con un’ampia offerta formativa che fornirà loro ulteriori occasioni di incontro e di scambio anche con realtà internazionali. Tale nuovo assetto costituirà elemento di riqualificazione per il quartiere, grazie anche all’attrazione di famiglie non residenti, e rafforzerà il presidio di legalità per l’intera comunità del rione, operando efficacemente contro la dispersione scolastica.
Questa pluralità di ragioni abbiamo offerto alla valutazione dei soggetti istituzionalmente preposti alla redazione del piano, in una disponibilità al dialogo ed al confronto che mai è venuta meno, ed evidentemente la bontà delle stesse ha fatto sì che fossero positivamente accolte.