Chissà cosa staranno pensando i consiglieri comunali di Brindisi che nei giorni scorsi hanno dovuto approvare un bilancio tutto lacrime e sangue anche per effetto dell’annullamento della maggiorazione della tassa di imbarco aeroportuale.
Allo stato attuale, infatti, si registra un costante aumento del costo dei biglietti aerei, con il conseguente isolamento del Salento dal resto del paese e dell’Europa. Tra l’altro, molti ricongiungimenti familiari sono stati negati per le festività natalizie proprio a causa dei prezzi proibitivi dei biglietti aerei.
Purtroppo non è solo questo. La compagnia di bandiera ITA Airways, infatti, dalla prossima primavera taglierà il primo collegamento mattutino delle 6.10 da Brindisi a Milano, e quindi anche quello che da Milano giunge a Brindisi alle 23.40.
Un fatto gravissimo che annulla gli effetti della protesta di qualche mese fa quando tutto il Salento protestò per il taglio dei collegamenti.
Adesso la compagnia ITA ci riprova ed è logico attendersi che parlamentari, consiglieri regionali ed amministratori locali facciano sentire la propria voce per far tornare il vettore nazionale sui suoi passi.
Un impegno che dovrebbe anche concentrarsi sugli orari impossibili di altri collegamenti che di fatto rendono in alcun modo conveniente il trasporto aereo. Arrivare in una grande città a metà mattina, infatti, vanifica gli effetti benefici ed anche il sacrificio economico per viaggiare in aereo e quindi anche da questo punto di vista si registra una forte penalizzazione di Brindisi rispetto ad altri scali nazionali.
Adesso sono gli operatori economici ad alzare la voce, ma è chiaro che anche questa volta dovrebbe essere il Governo, così come a livello locale Aeroporti di Puglia, a far presente che l’aeroporto del Salento non è la cenerentola del trasporto aereo nazionale.