La segnalazione questa volta è arrivata dai social attraverso le pagine del consigliere comunale Lino Luperti e poi dell’ex presidente dell’Adoc Giuseppe Zippo. Entrambi hanno postato foto e filmati da cui si evincono la condizioni di profondo degrado in cui versa il centralissimo cavalcavia De Gasperi di Brindisi. Senza quel ponte, tanto per intenderci, la città sarebbe divisa in due ed i percorsi alternativi sono pochi e decisamente insufficienti.
Questa volta, però, proprio a seguito delle denunce su facebook, a Palazzo di Città non sono potuti rimanere con le mani in mano e quindi si è deciso di emettere una ordinanza dirigenziale con cui si limita la circolazione di mezzi pensanti sullo stesso cavalcavia. Il tutto, in attesa che una commissione tecnica effettui delle prove di carico e verifichi le reali condizioni in cui si trova il ponte in cui il cemento appare ammalo rato in più punti, soprattutto a causa delle infiltrazioni di pioggia nella struttura. Il divieto non vale per gli autobus del trasporto pubblico, per gli scuolabus e per i mezzi che non superano i 35 quintali a pieno carico.
Difficile prevedere i tempi necessari per stabilire cosa andrà fatto per il cavalcavia e per rimetterlo pienamente in sicurezza. Ciò che risulta sconvolgente, invece, è che se non ci fossero state le denunce sui social tutti avrebbero continuato a non vedere ed a non sentire.
Possibile che non ci sia stato un solo tecnico comunale o un agente della polizia locale che transitando sul cavalcavia si sia reso conto delle lesioni sulla sede stradale e sui punti di congiunzione delle singole navate? Possibile che se nessuno segnala nessuno si ricorda che un ponte deve necessariamente essere sottoposto a periodici interventi di manutenzione?
Questa circostanza è molto più grave di quello che si può immaginare ed è davvero impensabile che di prevenzione ci si limiti – purtroppo in ogni settore – soltanto a parlarne senza poi dar vita a gesti concreti, a tutela dei cittadini.