“FARE VERDE” SU VIALE ALDO MORO E VIALE CADUTI DI VIA FANI

Fermo restando che,come ogni altro cittadino,mi trovo in seria difficoltà a cogliere la “ necessità” che ha spinto la passata Amministrazione Comunale ,al varo di una pista ciclabile su viale Aldo Moro,posso senza ombra di dubbio riaffermare che in questa città,vien fatta spesso una progettazione “ monca” ,svevra da una valutazione globale dei contesti e delle prospettive future.

E’ consolidata prassi che al fine di innalzare la qualità di vita di una città bisogna incrementare gli sforzi per una gestione partecipata alla cosa pubblica, che è la strada da percorrere per la definizione di protocolli e strategie di sostenibilità ambientale ,nel senso ampio del termine.

La questione su viale A.Moro ,investe per alcuni aspetti, anche viale caduti di via Fani.Sono arterie stradali ad intenso transito veicolare e pedonale connotati dalla presenza sui bordi e in posizione centrale di pini .

A livello progettuale,si dovevano ben conoscere le peculiarità anatomiche dei pini ,come lo è per altre specie messe a dimora in altre aree cittadine, e ci troviamo davanti a manto stradale dissestato,pavimentazioni divelte,illuminazione , e non solo,a tratti occultata.

Il manto stradale

Non da meno, è un errore progettuale il fare la pista ciclabile sulla aiuola centrale,dove i pini costretti a piantumazione “ forzata” allungando le radici orizzontali, rendendo ancora più evidente l’effetto “frantumazione” di ciò che hanno intorno .Questa situazione creerà seri problemi per la sicurezza e dei costi aggiuntivi di ripristino nel tempo.

Interventi “ tampone”,quali il troncare le radici superficiali,impediscono e impediranno,il trovarsi nella condizione in cui si trovano alcune strade (es:via Giovanni Boldini),ma bisogna stare attenti poiché tali interventi destabilizzano l’albero.

Si fa presente inoltre che questi pini,necessitano di una potatura di “ equilibrio dei carichi”,essendo ubicati in aree soggette a ventilazione sostenuta,onde evitare che possano ,nel tempo,crollare sulla strada.

Faccio presente che su viale caduti di via Fani,nell’aiuola centrale,di fronte all’area dove era ubicato un distributore di prodotti petroliferi ci sono ben 5 pini secchi.

Vanno asportati i mattoni divelti,alcuni dei quali vengono usati dai cittadini come sedia nell’attesa del pulman, sulla fascia che conduce alla fermata ,in uscita dalla città ( da una decina di giorni c’è una sedia),all’altezza della rotatoria per immettersi su via Appia.

Illuminazione notturna

Inoltre è mancata una giusta valutazione dell’impatto dei pini sulla illuminazione pubblica notturna:troppe zone con assente visibilità.

Credo che,il posizionamento di lampioni più bassi sul palo e in un’altra zona portare l’illuminazione pubblica su un unico palo( viale A.Moro) sia una soluzione.

E’ di norma che in aree soggette ad intenso traffico veicolare e pedonale non debbano porsi a dimora siepi nella aiuola sparti careggiate,( o perlomeno nelle adiecenze delle strisce pedonali )in quanto possano costituire impedimento alla visuale.

Assenza di strisce pedonali

C’ è poi una questione che merita attenzione:viene preclusa la possibilità ai cittadini del quartiere “ S.Elia” di accedere per via pedonale al centro commerciale “ Brin

Park”: c’è solo una banda di strisce a circa 30 metri dopo il cavalcavia con viale A.Moro

Tra le due rotatorie, a seguito della scarsa illuminazione notturna,dovuta all’azione occultante dei pini si procede lentamente con l’autovettura poiché sulla strada si assiste spesso all’attraversamento di persone carichi di spesa,mamme con le carrozzine,o di gruppi di adolescenti che vanno o ritornano dal McDonald’s.

Il coordinatore cittadino

Pietro Porcelluzzi

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