Ecco il documento della Sinistra per Brindisi sul Piano di riordino ospedaliero:
Con il Piano di Riordino Ospedaliero del Governatore Emiliano, si porta un attacco mortale al Servizio Sanitario Pubblico, soprattutto nella nostra provincia dove sono previste altre chiusure di Stabilimenti ospedalieri (Fasano, Mesagne, San Pietro Venrotico). Il rapporto dei posti letto per 1000 abitanti scende a 2,7 contro il 3,7 previsto come media nazionale e regionale. Il territorio Brindisino viene maltrattato anche nell’ambito della sanità e la classe politica che ci rappresenta a livello locale, regionale e nazionale o che ci amministra sembra poco o nulla interessata.
Il Sindaco che è la più alta autorità sanitaria locale, sta vigilando affinché non ci siano ripercussioni eccessivamente negative sul “Perrino” e sulla città a causa del ridimensionamento del Servizio Sanitario Pubblico nella nostra Provincia? Sa dell’iperafflusso al Pronto Soccorso del “Perrino”, dove le persone già oggi (e sarà sempre peggio) devono spesso aspettare per ore prima di essere dimesse da quel servizio, o per andare nei reparti (magari extra locate), quando lo standard internazionale è di 4 ore dall’arrivo?
Tutela i cittadini che non possono ricorrere alle cure dei privati né fare i viaggi della speranza nelle strutture sanitarie delle Regioni virtuose?
Richiede ai servizi ASL i riferimenti epidemiologici, gli indicatori di appropriatezza organizzativa e di esito su cui ragionare per riqualificare la rete dei servizi?
Per risparmiare sui costi della sanità senza penalizzare la salute, bisogna conoscere i bisogni della popolazione: ad esempio la necessità di iter diagnostici e terapeutici territoriali rapidi ed efficaci, la riduzione delle liste di attesa; l’attenzione dovuta alle fasce deboli della popolazione, gli anziani, la salute mentale e le dipendenze, i portatori di disabilità, la presa in carico territoriale, le dimissioni protette e le cure domiciliari integrate, la prevenzione dei tumori anche attraverso reali interventi sull’ambiente. Tutte cose che potrebbero portare a risparmio e minor necessità di posti letto e reinvestimento nella qualità dei servizi, avviando un circuito virtuoso, dove si possa anche fare prevenzione sul malaffare e sugli sprechi.
Chiediamo che si vigili che il Piano di Riordino, se proprio ci deve essere, vada attuato dopo o contestualmente alla riconversione della rete ospedaliera residua, al potenziamento dei servizi territoriali e sia rispettoso dei bisogni delle persone.