Reti idriche Brindisi, Carovigno, Ostuni, Fasano e Valle d’Itria. Amati: “Chiusa conferenza servizi su condotta Brindisi; quasi pronto progetto ampliamento serbatoio per marine”
Dichiarazione del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Ottimo lavoro di Acquedotto pugliese. È stata chiusa la conferenza di servizi per potenziare la disponibilità idrica del nord della provincia di Brindisi e parte delle province di Taranto est e Bari nord-est , con una nuova condotta indirizzata dal serbatoio Carrassi di Brindisi fino alle marine di Carovigno, Ostuni e Fasano. L’opera consentirà l’allaccio in presa diretta di una parte delle marine di Carovigno, Ostuni e Fasano, così da liberare risorsa idrica da utilizzare per altre parti del territorio, in particolare la Valle d’Itria (Martina Franca, Locorotondo ecc.), attualmente servite solo dal Canale principale, ovvero per avere la possibilità di assicurare la fornitura da più schemi alternativi.
Il progetto di questo schema sarà redatto entro fine anno, per una stima di 31 milioni, da mandare in gara, con tempi di lavoro di tre anni.
Il secondo schema idrico, invece, per una stima di 51 milioni, già autorizzato dall’AIP e nella fase finale di studio, prevede il potenziamento degli schemi di adduzione, consistenti nella sostituzione della condotta di alimentazione del Canale principale al nuovo serbatoio di Ostuni, prevedendo la realizzazione di una nuova dorsale lunga 9,8 km. Sarà necessario, inoltre, un incremento di volume del serbatoio per 27.000 metri cubi, oltre una nuova condotta di alimentazione da Ostuni a Villanova.
Dalla realizzazione di queste opere di potenziamento deriverebbe la necessità di realizzare una nuova rete lunga 11 km, così da servire tutte le utenze della marina ostunese non ancora servite.
Su questi due programmi, avviati qualche anno fa, si gioca la possibilità tecnica di estendere la rete idrica attraverso la legge Acqua per tutti, poiché riguarda la migliore gestione e distribuzione di una quantità d’acqua che in Puglia è purtroppo sempre la stessa, pur al cospetto di continui ampliamenti delle necessità”