PER LA MULTISERVIZI INDEBITO ARRICCHIMENTO DELL’ABACO?

A due giorni dal Consiglio Comunale Monotematico del 6.2.17 sulla questione BRINDISI MULTISERVIZI SRL, il consigliere comunale Cristian Saponaro con una lunga nota, che vi proponiamo di seguito per interno, solleva una serie di importanti criticità: una di queste è l’eccessivo scostamento tra ricavi e costi.

Il consigliere premette: “Prima di esprimere il mio voto in merito all’oggetto posto all’ordine del giorno di questo Consiglio Comunale, ritengo doveroso porre l’attenzione su alcune criticità il cui superamento rappresenta, a mio sommesso avviso, una condizione imprescindibile per la sopravvivenza della Brindisi Multiservizi srl, nella quale il Comune di Brindisi riveste il delicato ruolo di Socio Unico da una parte e di Mono-committente dall’altra:

I- Eccessivo scostamento tra ricavi e costi.

È evidente che ormai da diversi anni la BMS è costantemente gravata da una crisi di liquidità con conseguente accumulo di debiti verso erario, enti previdenziali, assistenziali  e fornitori.

In proposito va precisato che nonostante qualsivoglia sforzo di efficienza gestionale, la BMS sembrerebbe esser condannata a generare perdite laddove non si interverrà ad esempio sulla revisione dell’intero elenco costi dei servizi commissionati dal Comune (riferito a tariffe risalenti anche al 2005 e nonostante il costo delle materie prime sia notevolmente aumentato incidendo sull’approvvigionamento dei beni e delle attrezzature), ma soprattutto sulla eliminazione e/o riduzione del taglio lineare del 35%, tutt’ora esistente, sui ricavi operato nel corso dell’anno 2012 dall’allora Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi; ed ancora non può non valutarsi la non congruità del corrispettivo impegnato dal Comune di Brindisi poiché determinato al lordo dell’IVA (nelle more rispetto al 2005 è incrementata dal 19% al 22%) comportante di fatto un minor ricavo aziendale che non consente il pieno risanamento finanziario dell’azienda e non favorisce una seria programmazione degli investimenti in beni strumentali volti all’ulteriore abbattimento dei costi aziendali.

Tali criticità rivestono assoluto rilievo in quanto su un volume d’affari di circa 8 milioni di euro per anno (qual è ad oggi approssimativamente quello di BMS) la Società subisce la dissennata riduzione di oltre il 40% dei ricavi perdendo in partenza un introito di circa 3.200.000 euro annui con l’inevitabile conseguenza della antieconomicità nell’espletamento dei servizi affidati.

Altrettanto importante è la problematica legata all’esonero della BMS dal pagamento delle imposte a titolo di Tosap e Tarsu sugli stalli adibiti a parcheggi a pagamento; a tal ultimo proposito si consideri che la BMS ha indebitamente versato per Tosap la somma di circa 900.000 euro annui sino al 2010, mentre risulterebbe ancora morosa per altre centinaia di migliaia di euro per gli anni successivi.

Quanto alla Tarsu, risulta esser  intervenuta la pronunzia della Commissione Tributaria Provinciale di Brindisi che nell’aprile 2014, in accoglimento del ricorso proposto dall’allora Amministratore Unico della BMS, ha annullato una pretesa impositiva per oltre 1 milione di euro riferita agli anni dal 2008 al 2012.

È quindi opportuno chiedersi se da tali illegittime pretese tributarie possano derivare ipotesi di reato quali l’indebito arricchimento di terzo (in proposito l’Abaco matura un rilevante aggio percentuale sugli importi posti a base dell’accertamento tributario) o la fittizia generazione di entrate tributarie se non, addirittura, l’ipotesi del falso in Bilancio così come già accaduto in altri Comuni d’Italia quali Napoli e Bologna.

II- Rilancio dei servizi già espletati ed incremento di quelli da affidare alla Società Partecipata.

È innegabile, infatti, che una delle ipotesi di sviluppo della Società è legata al rilancio dei vari settori che la compongono rimodulando quelli più in crisi (es. Ausiliariato al Traffico, Rimozione), fino a renderli operativi, autonomi ed autoportanti, efficientando quelli già produttivi (es. Mantuenzione del Verde, Segnaletica Stradale, Rete Viaria, Manutenzione Edifici Comunali, Pulizia e Custodia) ed acquisendo servizi e contratti aggiuntivi di valenza assolutamente strategica al fine di conseguire una ottimizzazione dell’assetto societario ed il pieno impiego dell’attuale forza lavoro;

mi riferisco in particolare a:

* Affidamento Servizi Cimiteriali

* Gestione Mercati rionali (Mercato coperto ex INAPLI e Piazza Mercato Centro);

* Gestione degli Impianti Sportivi;

* Manutenzione Ordinaria e Straordinaria di tutti gli edifici di proprietà comunale, incluse le attività di adeguamento normativo sulla sicurezza e sugli adempimenti igienico-sanitari presso Uffici, Edifici Giudiziari.

* Manutenzione e Custodia Parchi 19 Maggio (ex Cillarese) e Di Giulio.

* Affissione e defissione con eventuale rimozione, ripristino e tenuta in deposito di circa n.150 pannelli pubblicitari in dotazione all’amministrazione comunale.

* Manutenzione ordinaria, straordinaria ed adeguamento normativo nonché gestione diretta degli edifici comunali adibiti e da adibire a contenitori culturali (es. Nuovo Teatro Verdi ed ex Cinema Di Giulio ed altri).

III- Efficientamento dei servizi e della gestione del personale.

È un segnale positivo che nel corso del 2014 sia stata attuata l’estensione del CCNL Multiservizi all’intero organico, ad eccezione degli addetti al servizio di ausiliariato al traffico, con avvio di una riorganizzazione aziendale che, attraverso la polivalenza delle mansioni, la polifunzionalità tra ruoli di responsabilità (con accorpamento di alcune ruoli di coordinamento), un’adeguata formazione e qualificazione professionale, potrebbe garantire a breve termine risultati di maggior flessibilità interna tra i lavoratori, di efficienza nello svolgimento dei servizi e di razionalizzazione dei costi: il tutto a vantaggio degli investimenti in beni strumentali e della estinzione della debitoria pregressa che, accumulatasi negli anni, pesa come un grosso macigno sulla Società Partecipata limitando e rallentando la gestione corrente costantemente in affanno per crisi di liquidità.

IV- Piano industriale triennale

Solo la presenza di una piano industriale triennale, corredato dalle necessarie coperture economico-finanziarie, può giustificare il mantenimento e la sopravvivenza della Brindisi Multiservizi attraverso un lavoro sinergico tra Società ed Amministrazione Comunale che da un canto giustifichi il ruolo della BMS di “braccio operativo” del Comune, con economicità degli affidamenti diretti in favore della Partecipata rispetto ai maggior costi degli appalti assegnati all’esterno in regime di concorrenza, e dall’altro ponga fine alle criticità del passato aprendo le porte ad un nuova fase di maggior rispetto delle norme e della stessa comunità cittadina a cui i servizi sono rivolti.

V- Le anomale passività dei Bilanci d’esercizio BMS 2012 e 2013 con sospetto azzeramento dei crediti maturati per le prestazioni rese in favore del Socio Unico Comune di Brindisi – il discutibile ripiano delle perdite di bilancio attraverso un conferimento dell’immobile adibito a sede aziendale in verità mai perfezionatosi con atto notarile.

Mi risulta che sia attualmente pendente un contenzioso giudiziario avente ad oggetto l’accertamento della veridicità del bilancio 2012 della BMS per l’illegittimo azzeramento di circa 3 milioni di euro rivendicati dalla BMS e disconosciuti dal Comune di Brindisi.

Si tratterebbe di crediti relativi a lavori eseguiti dalla BMS nel corso degli anni 2009-2012 per un importo di circa 4 milioni di euro che è stato riconosciuto da decreti ingiuntivi immediatamente esecutivi pronunciati dal Tribunale di Brindisi nel giugno del 2014; inoltre lo stesso Comune di Brindisi sembrerebbe aver esplicitamente riconosciuto la sussistenza dei crediti vantati dalla Brindisi Multiservizi s.r.l. nei suoi confronti, approvando i bilanci degli anni 2009, 2010 e 2011, nei quali il corrispettivo di quei lavori era stato ampiamente riconosciuto.

Stranamente, però, sia il Bilancio 2012 che quello 2013 non sembrano considerare i crediti della BMS ed evidenziano delle ingenti perdite il cui ripiano, peraltro, è stato oggetto di un discusso conferimento immobiliare della sede attuale della BMS che ad oggi non è stato neanche formalizzato con apposito atto notarile.

Tale situazione desta non poche perplessità anche in relazione al contenuto della due Deliberazioni della Corte dei Conti intervenute nel febbraio e nell’aprile 2016 e nelle quali è stata rilevata l’esistenza di “potenziali debiti con la Multiservizi srl per lavori  e servizi resi e non ancora definitivamente acclarati. Tali informazioni fanno ritenere che il Comune abbia in corso la verifica ed il monitoraggio di situazioni debitorie, già liquide ed esigibili, per le quali non ha ancora posto in essere i necessari ed improrogabili adempimenti contabili (riallineamento debiti e crediti con gli organismi partecipati, quantificazione della spesa, assunzione dei relativi impegni contabili ecc.);

La stessa Corte dei Conti ha poi rilevato che:

° “il bilancio del Comune di Brindisi, oltre ad essere gravato da debiti fuori bilancio “occulti” e risalenti nel tempo, per i quali non sono stati attivati i necessari rimedi contabili … potrebbe determinare un danno erariale e la conseguente responsabilità risarcitoria nei confronti di coloro che hanno consentito il relativo nocumento patrimoniale;

° sussistono debiti non ancora esattamente quantificati nei confronti della Multiservizi srl per servizi resi. Orbene, si evidenzia che la sussistenza di cospicui debiti/crediti con le società partecipate, soprattutto se vetusti, e la mancata adozione di provvedimenti idonei a riconciliare tali partite di bilancio nell’ambito della contabilità dell’ente e delle società partecipate, potrebbe rappresentare un serio rischio per gli equilibri di bilancio oltre ad integrare la violazione dei principi contabili volti a garantire la sana gestione finanziaria;

° una condotta corretta avrebbe dovuto indurre il Comune, nel corso di ciascun anno, a verificare l’eventuale sussistenza dei requisiti di legittimità delle spese sostenute dalla società (o che la stessa intendeva sostenere per conto del socio) e, conseguentemente, impegnare e contabilizzare le stesse nei vari esercizi finanziari;

° una carenza strutturale nei sistemi di controllo delle società partecipate che ha contribuito al consolidarsi, nel corso di più esercizi, di problematiche di gestione economico-finanziaria con impatto negativo per i bilanci dell’Ente. È, pertanto, necessario che il Comune proceda al rafforzamento dei controlli sulle società attraverso monitoraggi costanti degli andamenti economico-finanziari delle gestioni ed una chiara definizione dei contratti dei servizi intercorrenti con le stesse.

Per quanto innanzi, in merito alla facile volontà dell’amministrazione comunale di procedere con il ripiano delle perdite, preme sottolineare che a fronte della abnorme generazione di perdite per gli esercizio 2012, 2013, 2014 e 2015 della BMS, che rappresenterebbe un indice di cattiva gestione societaria, l’ente pubblico socio è legittimato al finanziamento o alla ricapitalizzazione della società soltanto quando tali strumenti appaiano giustificati da una ragionevole strategia d’impresa, non anche quando si risolvano in un ripiano delle perdite conseguenti, per l’appunto, ad una cattiva gestione dell’attività.

Sul punto è interessante rilevare che in alcune pronunce la Corte dei Conti ha riconosciuto la responsabilità erariale nell’operato di un Comune che ha effettuato la ricapitalizzazione di una società partecipata dal medesimo ente, in quanto “prima di assumere la decisione il consiglio comunale avrebbe dovuto valutare accuratamente le ragioni del dissesto e, soprattutto, accertare se esistevano le condizioni per ripianare la Società e renderla veramente operativa”.

VI- La responsabilità di salvaguardare il futuro dei lavoratori.

In conclusione, resta, tuttavia, da considerare che in questo ginepraio di storture e zone d’ombra non potrà di certo commettersi l’errore di scaricare la colpa di tutti i mali sui lavoratori che rappresentano l’anello più debole della catena e vanno tutelati quale patrimonio e risorsa per un efficiente espletamento dei servizi di pubblico interesse del Comune di Brindisi.

Così come dovranno esser salvaguardati anche i lavoratori alle dipendenze di ditte appaltatrici esterne nel momento in cui quei servizi appaltati all’esterno (mi riferisco ad esempio ai Servizi Cimiteriali o agli Impianti sportivi) verranno internalizzati con affidamento diretto alla Brindisi Multiservizi; in tali ipotesi, così come mi risulta esser già stata attuato in passato per casi analoghi, dovranno individuarsi soluzioni tecnico-giuridiche volte al mantenimento dei livelli occupazionali.

Concludo, quindi, affermando che le responsabilità devono essere assunte dal sistema politico-istituzionale che ha di fatto consentito che si pervenisse all’attuale punto di non ritorno e che ha il dovere di adottare ogni iniziativa che, nel rispetto della legalità, possa consentire una nuova fase di rilancio della Brindisi Multiservizi nell’interesse dell’intera comunità brindisina.

 

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