“Il mio libro va in biblioteca. Dialogo dell’autore con l’Altro da sé”. Al Museo Ribezzo si presenta il libro “Filomena, la brigantessa”.
Al Museo Ribezzo di Brindisi, in piazza Duomo, giovedì 16 marzo, alle ore 17.00, nell’ambito della rassegna culturale “Il mio libro va in Biblioteca. Dialogo dell’autore con l’altro da sé”, organizzata dal Polo BiblioMuseale di Brindisi, diretto dall’arch. Emilia Mannozzi, si presenterà il libro di Angelo Piccigallo “Filomena, la brigantessa”.
La rassegna, come è noto, propone percorsi di approfondimento fra arte, letteratura, saggistica e attualità, in cui gli Autori conversano sui contenuti della propria opera con un “Altro da sé” (uomo, donna, amico/a, familiare, etc.) alla ricerca del proprio vero “volto”, poiché l’uomo si realizza pienamente ed esiste autenticamente solo nel rapporto con l’altro da sé, l’altro “io”, unico modo per ritrovare, in fondo all’animo, “l’uomo nell’uomo”.
Dialoga con l’autore Giovanni Gigliola.
Modera: Renato Rubino.
Note sull’autore
Angelo Piccigallo è nato a S.Vito dei Normanni nel 1850. Laureato in Lingue e Letterature straniere, ha insegnato lingua e civiltà francese nei licei e negli istituti tecnici commerciali. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie e di racconti: Pensieri della mia giovinezza, Tra sogno e Realtà, Dall’area della memoria, Emozioni, Sprazzi di luce, Il buio della notte, Donne. E’ stato autore anche diversi romanzi, come Oltre il limite umano, Uomini in cammino, strada in salita, Ma che sapeva Fausto, La Confessione di Frate Adelmo.
Note sul libro
E’ una storia d’altri tempi, ambientata soprattutto nelle terre salentine. Si alternano vari personaggi e situazioni estreme, attinti direttamente dal serbatoio della memoria storiografica e dalla fantasia dell’autore. Alle vicende dei protagonisti si affianca un’analisi dettagliata e documentale delle condizioni socio-economiche del brigantaggio post unitario nelle diverse contrade del territorio brindisino. La narrazione appare così viva che l’attenzione del lettore è catturata dagli accadimenti rocamboleschi in cui si trova coinvolta Filomena. La sua storia d’amore con il brigante Nicola, nel romanzo, si tramanda nel tempo, come memoria tangibile di quel periodo buio.