Ecco il testo della relazione svolta dal Presidsente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis:
Autorità civili, militari e religiose,
Parlamentari, consiglieri regionali, Sindaci,
rappresentanti del mondo sindacale, associativo, dell’informazione.
Care Colleghe imprenditrici, Cari Colleghi imprenditori,
ringrazio tutti Voi per essere qui alla nostra Assemblea Pubblica 2023.
Un grazie per essere qui al Ministro Raffaele Fitto, al Presidente Michele Emiliano, al
Presidente Sergio Fontana, al Presidente della Provincia Toni Matarrelli, al Sindaco
Riccardo Rossi e al Prefetto Michela Savina La Iacona.
A distanza di poco più di un anno dalla precedente Assemblea Pubblica di Confindustria
Brindisi del 1° dicembre 2021, abbiamo nuovamente il piacere di ospitare il nostro
Presidente Carlo Bonomi.
Grazie Presidente, grazie Carlo.
La tua partecipazione, assieme a quella delle autorità in sala rappresenta un’importante
occasione di approfondimento e offre la giusta vetrina a Brindisi ed a questo
straordinario territorio.
Rispetto all’ultima nostra Assemblea Pubblica del dicembre 2021, il mondo è cambiato
ulteriormente.
Nessuno allora avrebbe potuto mai immaginare che, dopo la tragedia umana, economica
e sociale della pandemia, avremmo dovuto affrontare un altro evento di portata storica
come l’invasione russa e il conflitto in Ucraina, nel cuore dell’Europa.
Un evento che ha accentuato alcune criticità già esistenti allora, provocando ulteriori
strozzature nelle catene produttive globali, accrescendo una dinamica inflazionistica che
ha raggiunto i massimi dagli anni ’80, intaccando in misura significativa il potere
d’acquisto delle famiglie e accentuando così disuguaglianza e povertà.
Un evento che segna uno spartiacque nel corso della storia recente
e pone al nostro Paese e al mondo intero una nuova sfida.
La sfida di garantire energia ai cittadini e al mondo produttivo, recidendo dall’oggi al
domani il cordone con la Russia.
Una sfida da far tremare i polsi.
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Una sfida che l’Italia ha affrontato e sta affrontando, grazie al lavoro del governo Draghi
prima e oggi dell’ governo Meloni, e grazie anche a un sistema produttivo che ha
saputo reagire con tempestività, intelligenza e senso di responsabilità,
diversificando le fonti di approvvigionamento, razionalizzando i consumi
energetici e tutelando l’occupazione.
Una sfida che, consentitemi di evidenziare, l’Italia sta vincendo anche grazie a
Brindisi.
Brindisi da sempre città frontiera in Europa e nel mondo.
Questo territorio è diventato sempre più un hub strategico per l’approvvigionamento
energetico del Paese.
La centrale a carbone di Brindisi sta contribuendo in questa difficile fase di transizione.
Qui il gasdotto della Tap si allaccia alla rete adriatica di Snam.
Una dorsale – questa – che diverrà sempre più importante.
Lo testimonia il progetto di raddoppio della capacità di trasporto di gas oggi, e di
idrogeno domani.
Gas e idrogeno che contribuiranno alla decarbonizzazione della Puglia e del Paese.
Brindisi sta assumendo una centralità che stiamo cogliendo e dovremo
continuare a saper cogliere.
Una centralità che però non è scontata
e che presuppone che ci siano sempre tutte le condizioni necessarie
per la creazione di nuove infrastrutture e per la crescita del territorio.
Sempre in questo territorio si registra la più elevata quantità di energia prodotta da fonti
rinnovabili.
Mi scuserete allora se suonerà autoreferenziale, ma ritengo che gli italiani debbano
ringraziare questa piccola grande provincia per l’apporto che continua a dare
all’intera nazione.
E qui veniamo dunque al titolo che abbiamo voluto dare a questo evento:
FINALMENTE BRINDISI.
Un richiamo che ha una duplice valenza.
Da una parte vogliamo chiedere che questo territorio abbia FINALMENTE
l’attenzione che merita.
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Un’attenzione per tutto quello che ha dato al Paese nella sua storia passata e recente e
che continua a dare.
Chiediamo con forza che FINALMENTE Brindisi abbia pari dignità rispetto ad
altri territori.
Una dignità che si è sempre conquistata con i denti,
anche grazie alla straordinaria posizione geografica che occupa, che l’ha resa strategica e
appetibile nel corso dei secoli.
Dall’altra parte, proprio grazie a queste qualità ed al lavoro svolto in questi anni,
possiamo iniziare a dire a voce e testa alta che FINALMENTE Brindisi, dopo
anni di stagnazione, torna ad essere attrattiva per i grandi investitori.
Come Confindustria Brindisi guardiamo al futuro consapevoli che si stanno generando
per il territorio opportunità che da tempo non si profilavano.
Nel corso dell’anno avrà inizio la costruzione del deposito di gnl di Edison, un’opera che
aspettavamo da tempo.
E per questo mi sento di dover ringraziare per l’impegno il governo regionale, il
Presidente Emiliano ed il Governo Nazionale.
Così come si insedierà la fabbrica di pale eoliche innovative di Act Blade.
Due investimenti che vanno nel solco della transizione ecologica
e che confermano come questo territorio rappresenti un osservatorio privilegiato su
quanto sta accadendo nel mondo.
Due investimenti che sono la punta dell’iceberg di un lavoro importante fatto da
Confindustria Brindisi e dai rappresentanti delle aziende, che ringrazio pubblicamente,
con cui stiamo collaborando sin dai primi giorni della mia presidenza.
Il 2023 dovrà anche essere per Brindisi l’anno in cui si porranno concretamente basi
per lo sviluppo come:
● il nuovo Piano regolatore portuale,
● l’avvio dei lavori delle infrastrutture portuali,
● il decollo effettivo delle Zes
● e l’attesa riperimetrazione dell’area Sin, i Siti di Interesse Nazionale.
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Sulle aree SIN voglio ringraziare per il suo impegno l’On. D’Attis che assieme all’On.
Prestigiacomo nel 2021 inserì con un emendamento al Decreto Recovery la
possibilità di riperimetrazione delle AREE SIN.
Sono ben 54 nel Paese, in Puglia oltre a Brindisi ci sono a Taranto, Bari e
Manfredonia.
Ed ecco, sull’attesa riperimetrazione dell’area Sin chiediamo che si cambi passo,
Ministro Fitto, dopo anni di sterili interlocuzioni con i vari governi.
E’ fondamentale che si definisca in tempi celeri la riperimetrazione del Sin.
E che lo si faccia anche stanziando risorse per effettuare le bonifiche laddove dovessero
servire, in modo da liberare importanti aree per i tanti investitori che bussano alla nostra
porta.
Da qui passa il domani di Brindisi, del Mezzogiorno e dell’Italia.
E’ l’ora di investire nel territorio.
E lo dico soprattutto agli amici imprenditori che sono venuti qui da altre aree del paese e
che ringrazio per aver accolto il nostro invito.
Sono state create le giuste condizioni per investire al Sud, in Puglia e a Brindisi,
tra crediti d’imposta, Zes, decontribuzione e agevolazioni di Puglia Sviluppo e Invitalia.
A questo proposito vorrei fornire alcuni dati: Puglia Sviluppo ha creato le condizioni
per progetti realizzati dalle nostre imprese, per investimenti per 7,3 miliardi di euro, di
cui 1,5 per ricerca e innovazione, 2 miliardi per contratti di programma delle grandi
imprese, di cui il 52% investimenti di multinazionali estere e 3,5 miliardi per start-up e
p.m.i..
Per il turismo, parliamo di investimenti per 1,4 miliardi destinati anche per recuperare
immobili abbandonati (masserie, trulli e palazzi antichi), per un totale di 700 immobili
recuperati: vale a dire più di 4 mila camere per 9 mila posti letto.
Ciò ha consentito che dal 2014 ad oggi siano stati creati complessivamente più di
63 mila posti di lavoro stabili in Puglia, con un PIL in crescita in linea con la
media nazionale (+2,2%) mentre il Sud nel complesso arretrava (-0,5%).
Negli ultimi due anni, la nostra regione è cresciuta più della media nazionale.
E lo abbiamo fatto tutti assieme, imprenditori e lavoratori, recuperando
pienamente i livelli di attività persi durante la crisi pandemica, in un contesto
che è divenuto più competitivo e più rischioso.
La Puglia ha scalato la classifica delle start up innovative, abbandonando gli ultimi posti
e posizionandosi alla sesta posizione.
Un segnale importante della vitalità del nostro territorio.
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Torno al tema delle Zes. Sono già tante le richieste di investimenti in Provincia di
Brindisi, e tanti altri grandi investitori sono pronti a insediare qui le loro aziende.
Voglio ringraziare per il loro impegno il Commissario della ZES Ionica Floriana Gallucci
e dell’area ZES Adriatica Manlio Guadagnuolo.
Buone notizie anche da Versalis ENI.
Lo stabilimento di Brindisi resta centrale nella visione dell’azienda.
La sua importanza strategica è comprovata dalle iniziative pianificate che saranno
incentrate su mantenimento e gestione degli assets, sull’efficientamento energetico e
produttivo.
Versalis punterà sull’utilizzo di materie prime alternative provenienti da fonti rinnovabili
o da riciclo.
Come Confindustria Brindisi vogliamo candidarci a diventare il cluster
dell’energia e dell’idrogeno.
Lo sviluppo del mercato e la produzione dell’idrogeno, avranno bisogno di
infrastrutture e il modo più efficiente per svilupparle è aggregare produzione e
consumi a livello geografico, in una Hydrogen Valley.
Aggregando tutta la produzione e domanda potenziale nella stessa area
geografica, si potranno ottimizzare le infrastrutture di trasporto, distribuzione e
stoccaggio necessarie.
E c’è anche un altro vantaggio competitivo che può sfruttare questo territorio.
Un vantaggio dato dalla presenza di imprese energetiche e di spazi retroportuali molto
ampi, oltre che dalla previsione di importanti investimenti nell’eolico off-shore,
nell’idrogeno e nei carburanti di transizione.
Tutto questo, infatti, fa di Brindisi il luogo unico dove poter sperimentare la nascita di
una grande comunità energetica rinnovabile al servizio del porto e delle industrie.
Confindustria Brindisi, assieme all’Autorità Portuale, sta lavorando su tale ipotesi, perché
la creazione della comunità energetica portuale consentirebbe di ridurre la CO2 e
soprattutto di rendere più competitivo il sistema delle imprese.
Assieme a coloro che hanno la responsabilità di guidare le istituzioni del territorio,
dovremmo anticipare i tempi e reclamare infrastrutture che possano rafforzare la
posizione strategica dei porti pugliesi come hub energetici del Mediterraneo.
Molti dei nuovi carburanti, infatti, proverranno da sud e riguarderanno l’idrogeno e suoi
derivati e richiederanno appositi impianti per lo stoccaggio.
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Come ripetuto più volte: il destino di Brindisi è stato e sarà legato a doppio filo al
suo porto.
In un’ottica di accorciamento delle catene globali e di ridefinizione di alcune fasi della
produzione nell’area mediterranea, il ruolo del porto di Brindisi può diventare cruciale
per intercettare nuovi flussi di traffico intra-mediterraneo, in particolare rafforzando i
servizi e le infrastrutture per l’intermodalità.
E anche per questo, Ministro Fitto, sarebbe importante che nell’ottica del PNRR, e della
sua eventuale revisione, gli interventi del Governo, di Invitalia e CDP sul tema
dell’economia del mare e dei porti vedano più risorse e soprattutto procedure
semplificate.
Il momento storico è cruciale ed abbiamo la fortuna di potere avere come interlocutore
per lo sviluppo dell’area Portuale il Presidente Ugo Patroni Griffi.
FINALMENTE, grazie ai fondi del PNRR verranno realizzate opere importanti: come
la vasca di colmata, i nuovi accosti di Sant’Apollinare ed il completamento del
banchinamento di Capo Bianco – per infrastrutturare adeguatamente uno dei porti più
importanti del Mediterraneo.
FINALMENTE, si sta lavorando per valorizzare al massimo un porto ed un retroporto
unici per spazi e per centralità geografica.
Oltre alle opere finanziate, nuovo impulso verrà poi dall’adozione di un nuovo Piano
regolatore portuale.
Un Piano al passo con i tempi, che consentirà di aprire la strada, ad esempio,
ad importanti investimenti nel campo della cantieristica navale e della logistica.
Il tutto con un’attenzione all’ambiente dimostrata dai progetti per
l’elettrificazione delle banchine e dalla costruzione di depositi di carburanti di
transizione.
Depositi che in un futuro prossimo potranno stoccare anche bio-carburanti.
Questo significa, in parole povere, che Brindisi confermerà – e se possibile rafforzerà –
la sua dimensione di hub energetico del Mediterraneo, con tutti i benefici in
termini economici, di peso geo-politico e di potere contrattuale che ne derivano.
Anche il rapporto Svimez tratteggia per le grandi aree portuali, soprattutto meridionali,
un futuro come poli energetici e industriali.
Svimez sostiene che «I porti del futuro saranno non più solo luoghi di transito di merci e
passeggeri ma sistemi complessi con forte vocazione energetica e industriale.»
Ed è questa la sfida!
«A beneficiarne- scrive Svimez- potranno essere, in particolare, i porti del Mezzogiorno.
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Soprattutto quelli dotati di maggiore flessibilità operativa e prossimi ad aree industriali
dismesse.
Ed in questo scenario si inseriscono le Zes.
La realizzazione di servizi marittimi costieri multi-porto ad alta frequenza, lungo i
corridoi tirrenico e adriatico-ionico, dovrebbe connettere una rete di centri logistici
portuali di produzione, stoccaggio, distribuzione e rifornimento di veicoli stradali e navi,
con depositi di piccola scala di Gnl (gas naturale liquefatto), bio-Gnl, e-fuel, idrogeno
verde, da localizzarsi nei principali porti dotati di Zes».
Insomma, esattamente quello che stiamo facendo a Brindisi.
Ampi margini di crescita sono previsti anche per il settore della cantieristica navale.
L’investimento del gruppo Ferretti a Taranto produrrà effetti benefici in tutta la Puglia
ed anche sul nostro territorio.
Sono previsti centinaia di occupati e ci sarà un indotto che coinvolgerà anche
Brindisi, hub della nautica da diporto.
E grandi opportunità si presenteranno anche per le aziende che operano già su
Brindisi e che potranno ampliare le loro attività grazie ai nuovi spazi portuali.
A questo proposito, vi è da segnalare la capacità attrattiva di investimento generata dalla
zona franca doganale di Capobianco.
Disponibilità confermata dall’interesse di un importante gruppo imprenditoriale che
vorrebbe realizzare in quell’area traghetti green, garantendo lavoro a centinaia di persone
(e gli imprenditori sono qui in sala).
Altre opportunità sono, altresì, previste dalla zona franca doganale di proprietà
Enel.
In proposito, Enel ha costituito una nuova società, “Enel Logistics”, con la finalità di
riutilizzare aree e asset non più funzionali alla generazione termoelettrica.
Parliamo di logistica portuale e retroportuale, al fine di creare un network tra più siti
(Civitavecchia, Livorno, Brindisi) in grado di intercettare le merci che transitano nel
Mediterraneo.
E’ previsto, ad esempio, l’insediamento di un’azienda che realizzerà moduli fotovoltaici
tramite il riciclo di materiali plastici.
Per la Centrale di Brindisi, al fine di guidare questo percorso, Enel ha sviluppato delle
progettualità, con l’obiettivo di trasformare il sito in un Polo Energetico Integrato.
Infine, ENEL nel territorio sta accompagnando percorsi di riqualificazione delle imprese
e programmi di reskilling dei lavoratori.
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Vedete come ricorre spesso il riferimento a investimenti green.
Noi crediamo fortemente nel fatto che una giusta transizione possa
rappresentare una grande opportunità per tutti.
D’altronde, il mondo corre verso la decarbonizzazione.
Confindustria da tempo chiede di sburocratizzare e sbloccare le tante richieste di
autorizzazione – ancora incagliate – per la produzione di energia verde rinnovabile.
Ebbene, bisogna dare atto al precedente e all’attuale governo, di aver fattivamente
operato al fine di snellire il processo autorizzativo e di allentare la morsa della burocrazia
e dei veti incrociati.
Ma c’è ancora tanto da fare.
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il ministro Fitto per il suo lavoro di
mediazione sulla vicenda Act Blade.
Oggi Act Blade aspetta soltanto una delibera di giunta regionale e poi potrebbe
incominciare i lavori e creando centinaia di posti di lavoro.
Un caso di scuola di come a volte i conflitti di competenza tra gli enti abbiano l’effetto di
scoraggiare gli investitori, con riflessi negativi sull’economia e anche sul processo di
transizione ecologica.
I danni prodotti dalla cattiva burocrazia alle aziende del Paese sono noti a tutti.
Danni ai quali va aggiunto lo scetticismo a investire in Italia che si è diffuso tra gli
imprenditori stranieri per normative che subiscono frequenti cambiamenti.
Sono esemplari le vicende legate agli incentivi per la produzione di energie
alternative e ai bonus edilizi.
Assieme all’impegno nell’attrarre nuove aziende, Brindisi può già vantare un comparto
industriale di primo livello.
Qui insistono, infatti, 15 multinazionali – di cui 6 partecipate dallo Stato – che fanno
di Brindisi il motore dello sviluppo della Regione. Il valore della produzione dei siti locali
delle 20 maggiori aziende ha raggiunto, secondo una stima prudenziale, i 3,5 miliardi
di euro. A questi bisogna poi aggiungere i ricavi contabilizzati da un folto gruppo di
Pmi di sub e co-fornitori operanti in loco.
Il capoluogo dispone, infatti, di una struttura industriale particolarmente significativa,
presenta un elevato numero di stabilimenti appartenenti a medi e grandi Gruppi
industriali italiani ed esteri.
Questi Gruppi occupano, tra addetti diretti e indiretti, circa settemila unità;
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ed alimentano anche attività di ricerca in loro strutture a ciò dedicate o convenzionate
con le Università pugliesi.
Il totale degli investimenti di alcuni nostri associati previsti per l’area di Brindisi, sono di
3 miliardi di euro, purchè gli iter autorizzativi siano completati in tempi ragionevoli.
Permettetemi di elencarli:
ENEL: investimento settore rinnovabili/fotovoltaico;
ENI – Versalis: interventi di ambientalizzazione petrolchimico;
FERROVIE & RFI: infrastrutture;
A2A: investimenti in rinnovabili ed economia circolare;
EDISON Puglia Hydrogen Valley;
EDISON: deposito GNL per navi e mezzi terrestri;
AVIO AERO
SRB, LabAnalysis, Scandiuzzi;
JINDAL FILMS: realizzazione nuova linea produttiva;
CHEMGAS Gruppo SAPIO: raddoppio stabilimento;
EUROAPI: potenziamento linee produttive;
ACT Blade: realizzazione pale eoliche con materiali innovativi;
RENANTIS – BLUE FLOAT.
E parlo dei soli investimenti delle aziende senza considerare il potenziale indotto.
Questi numeri si rispecchiano in Confindustria Brindisi.
Contiamo circa 300 associate con 12 sezioni merceologiche, per un ammontare
complessivo di quasi 12 mila dipendenti e un indotto stimato di oltre 15 mila
lavoratori.
Parliamo di un’Associazione che nel corso del mio mandato ha registrato l’ingresso di 71
nuove imprese che danno lavoro a più di 800 persone, con un indotto stimato di
altri mille.
Questi numeri fanno di Brindisi una città a trazione industriale di rilievo
internazionale.
Brindisi continua ad essere uno dei poli energetici del Paese, con oltre 1.600 addetti; è,
inoltre, la seconda area del Mezzogiorno nell’industria aeronautica.
Il polo locale della chimica spicca per dimensioni e standard tecnologici dei suoi
impianti, fra i più avanzati fra quelli che si affacciano sull’Adriatico.
Nel comparto chimico insistono in città stabilimenti che, per processi e prodotti, sono di
eccellenza internazionale. Mi piace evidenziare, insomma, che nell’ultimo decennio si
sono concentrati sull’area massicci investimenti,
molti dei quali sostenuti con incentivi da parte della Regione Puglia mediante
Contratti di Programma riservati a grandi imprese.
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Brindisi deve conservare e consolidare il ruolo di piattaforma industriale
avanzata.
Lo deve fare arricchendosi di nuovi stabilimenti non solo in filiera con i settori già
esistenti, ma anche per le trasformazioni agroalimentari, per le produzioni di
tecnologie volte a migliorare la sostenibilità ambientale e l’utilizzo di fonti
rinnovabili, per la nautica da diporto e per produzioni per l’ hotellerie.
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Un settore importante e in crescita nel nostro territorio è quello del turismo, che vede
punte di eccellenza a livello internazionale, anche tra i nostri associati, con notevoli passi
in avanti in termini di destagionalizzazione.
Il settore per crescere, però, ha bisogno di servizi, di infrastrutture e di investimenti in
formazione, non solo professionale, ma anche per migliorare la cultura dell’accoglienza.
Un turismo che dovrà crescere e essere un asse portante di un’economia nella
quale il mondo dell’industria ha un ruolo chiave.
La varietà di attività produttive e la capacità degli imprenditori che operano in questo
territorio rendono il comparto industriale brindisino resiliente.
Questo emerge dai dati della classifica sulla Qualità della Vita stilata da Il Sole24Ore.
Nel settore “Affari e Lavoro”, infatti, la provincia di Brindisi si colloca a un lusinghiero
38esimo posto, segno di resilienza e laboriosità di una comunità abituata a rimboccarsi le
maniche.
Un dato importante è quello relativo all’efficienza della giustizia e della sicurezza
sul territorio che vede Brindisi recuperare 15 posizioni rispetto allo scorso anno,
grazie al costante impegno e all’incessante lavoro di magistratura, forze dell’ordine e
Prefettura. Giustizia e sicurezza che sono da sempre precondizioni per lo sviluppo e per
attrarre investimenti.
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La crescita del nostro territorio è strettamente collegata a quello del Mezzogiorno.
Un Mezzogiorno che resta vitale, in cui cresce il numero di società di capitali,
il Pil di regioni come la Puglia fa registrare uno degli incrementi maggiori nonostante i
sistemi produttivi del Mezzogiorno abbiano sofferto maggiormente gli shock perché
composti da imprese più piccole che fanno meno uso di economie di scala.
Un Mezzogiorno dove c’è un trend decennale che, per quanto concerne le medie
imprese che vi operano, è estremamente interessante.
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Le medie imprese del Sud, infatti, negli ultimi 10 anni hanno fatto meglio in
termini di crescita di forza lavoro, produttività e fatturato rispetto a quelle del
Centro-Nord.
Le imprese e gli imprenditori vanno guardati come una grande risorsa per far
crescere i territori.
Permettetemi di leggervi le parole del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi
che vedete anche sullo schermo:
“Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante
tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli.
E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno.
Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito,
ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono
una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella
propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali
per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero
sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.”
Ed anche per queste ragioni Confindustria Brindisi è fortemente impegnata nella
creazione di nuove occasioni di sviluppo e di occupazione, in linea con lo spirito di Luigi
Einaudi e la mission del Next Generation Eu.
Occasioni che devono passare anche da una iniezione di capitale umano di qualità.
Quella del capitale umano è una grande sfida che dobbiamo affrontare.
Viviamo di fronte ad un paradosso.
Le imprese in questa provincia, come in tutta Italia, chiedono figure professionali e nel
frattempo abbiamo altissimi tassi di disoccupazione giovanile e femminile.
E’ fondamentale un cambio di passo.
Le risorse del PNRR devono essere utilizzate anche per agevolare la formazione
professionale. E’ fondamentale aggiornare le norme del Fondo Nuove Competenze per
renderle utilizzabili innanzitutto dalle aziende dei settori che rischiano di subire un freno
alla crescita per l’assenza di personale.
La formazione professionale va calibrata ancora di più sulla domanda del mercato e sulle
aspirazioni dei nostri ragazzi.
Gli ITS in regione ci sono ma non bastano.
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Ed è anche fondamentale che le imprese puntino sulla formazione continua dei
propri dipendenti, anche grazie all’utilizzo di fondi interprofessionali come
Fondimpresa.
Su questi temi Confindustria è in prima linea e lo siamo anche noi come territoriale.
Voglio ringraziare l’azione delle nostre Università per la crescente sinergia con il
mondo delle imprese. Siamo molto orgogliosi di questa cooperazione e per questo
motivo vogliamo oggi premiare i Rettori delle tre Università pubbliche pugliesi.
Il mix tra mondo della formazione (soprattutto rivolto ai giovani), ricerca e
innovazione tecnologica e mondo produttivo, è un paradigma vincente!
E, parlando di ricerca, non possiamo tralasciare la necessità di un rilancio del
comprensorio della Cittadella. Da questo punto di vista la Cittadella della Ricerca
potrebbe costituire tuttora un punto di forza del territorio.
Confidiamo che il Presidente della Regione, Emiliano, in raccordo con il Presidente della
Provincia, Matarrelli, possa trovare adeguate soluzioni per garantire il rilancio definitivo
della Cittadella.
Confindustria Brindisi, in questa partita, vuole rappresentare l’interfaccia con il sistema
imprenditoriale per le attività di ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico, alta
formazione, incubazione d’impresa.
L’obiettivo è quello di creare nel nostro territorio un centro altamente qualificato
sui temi di green economy e dell’economia circolare.
Colgo poi l’occasione per ringraziare il Presidente Matarrelli per la disponibilità a rendere
pubblici i dati relativi alle attività di monitoraggio dell’ambiente marino antistante la zona
industriale di Brindisi effettuate dall’Università del Salento su incarico della Provincia di
Brindisi.Analisi finanziate da nove aziende associate presenti nell’area industriale.
Anticipo che in questo lungo periodo di analisi, sono stati sempre registrati
risultati ambientali positivi. I risultati di queste analisi dell’Università del Salento
ci dicono che le acque antistanti la Zona Industriale di Brindisi sono pulite.
Indubbiamente, un fattore infrastrutturale attrattivo per nuovi investimenti è costituito
dalla presenza dell’Aeroporto del Salento.
Aeroporto che garantisce collegamenti internazionali e, nelle vicinanze,
l’Organizzazione delle Nazioni Unite (UNGSC) ha creato una delle più grandi basi
logistiche per missioni umanitarie.
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Una grande risorsa per il nostro territorio con potenzialità di ulteriore crescita che oggi
avremo il piacere di premiare a conclusione dell’Assemblea nella persona della Direttrice,
Giovanna Ceglie, per le recenti attività di supporto e assistenza nella fase pandemica e
della invasione russa dell’Ucraina.
L’aeroporto del Salento deve continuare a crescere in armonia con le politiche di
Aeroporti di Puglia e delle compagnie low-cost, che tanto hanno contribuito
all’esplosione turistica del Salento.
Per questo rinnovo un appello al Comune di Brindisi affinché riveda la scelta di
incrementare la tassa sui diritti d’imbarco aeroportuali.
E voglio avviarmi alla chiusura sulla filiera delle costruzioni e delle opere
pubbliche.
Filiera che vede protagonista il mondo dell’edilizia e cooprotagonisti settori che vanno
dalla chimica alla carpenteria.Questa filiera Ministro Fitto oggi è in grande difficoltà.
La situazione è di estrema gravità. Le aziende della filiera delle costruzioni sono in una
situazione di stallo a causa dei continui cambiamenti normativi per i bonus edilizi.
E’ fondamentale trovare una soluzione ai crediti delle imprese incagliati ed evitare così
un dramma economico e sociale.
Una soluzione che deve essere chiara da subito e non deve essere oggetto di ulteriori
interpretazioni da parte del Mef o dell’Agenzia delle Entrate.
E’ fondamentale salvare imprese e famiglie.
Parallelamente è prioritario lavorare, come ribadito da Confindustria e Ance ad una
misura strutturale, sostenibile e in grado di non fermare il processo di riqualificazione
energetica e di messa in sicurezza sismica degli edifici.
E voglio ringraziare pubblicamente il presidente Bonomi per l’impegno
annunciato nel creare una piattaforma per l’acquisto dei crediti da parte delle
aziende associate.
Il momento però ha anche delle grandi opportunità per la filiera grazie al PNRR
ed è fondamentale che le aziende del settore siano in salute e non in difficoltà
economica per poter fare tutti i lavori nei tempi previsti.
Mi accingo a concludere…
Ringrazio i miei vice-presidenti ed il Consiglio Generale per il costante confronto, per gli
spunti, suggerimenti, consigli e, perché no, critiche costruttive.
Un grazie anche al Direttore e alla struttura per il lavoro svolto.
Ecco: Brindisi, con la sua provincia, rappresenta un complesso, articolato, incredibile
micro-cosmo. Un insieme di costellazioni produttive, come rappresentato dal layout
grafico della nostra Assemblea, capace di guidare i processi di cambiamento nel mondo,
di alimentare e illuminare il Mezzogiorno, l’Italia ed il Mediterraneo.
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Sta a tutti noi, con l’aiuto delle istituzioni e del Governo, farla brillare sempre di più.
Come merita. Come è nell’interesse di Brindisi, della Puglia e dell’Italia.
Una frase che amo molto di Antoine de saint exupery dice:
QUANDO SI ARRIVA AL FUTURO,
IL NOSTRO COMPITO NON E’ DI PREVEDERLO,
MA PIUTTOSTO DI CONSENTIRE CHE ACCADA.
E’ impegno di tutti noi consentire che accada.
GRAZIE A TUTTI