Il Comune di Brindisi è alle prese con una gravissima crisi di organico, a tal punto da far considerare a rischio anche l’erogazione di servizi essenziali per i cittadini. Senza un numero adeguato di risorse umane, infatti, è quasi impossibile traguardare i risultati che si vogliono raggiungere. In passato ci si basava su una pianta organica che puntualmente non veniva rispettata per via dei limiti imposti da leggi dello Stato, soprattutto in riferimento agli equilibri di bilancio.
Adesso, invece, quello del personale è un elemento dinamico che si basa sul personale in servizio più quello inserito in un piano triennale del fabbisogno. Ovviamente può essere aggiornato di anno in anno.
Ciò comporta una maggiore responsabilità da parte di chi amministra, in quanto deve poter programmare l’attività in maniera tale da poter assicurare tutti i servizi con le unità lavorative che riterrà più opportune.
Il punto di partenza per mettere riparo alle cose non fatte fino ad oggi è senza dubbio quello del corpo della polizia locale il cui organico si è ridotto al lumicino per pensionamenti e cambi di mansione. Il che comporta la necessità di fare ricorso a turni massacranti. Da qui l’opportunità di ripristinare un numero accettabile di agenti della polizia locale, come più volte sollecitato dall’ufficio di comando.
Resta da capire il motivo per cui non si è intervenuti prima, aspettando di farlo solo a conclusione del mandato amministrativo.
E purtroppo le lacune non riguardano solo la polizia, visto che gli uffici tecnici si sono svuotati nel corso degli anni ed oggi non sono in grado di affrontare l’enorme mole di lavoro che scaturisce anche dalla necessità di progettare gli interventi per i quali giungeranno finanziamenti statali e comunitari che andranno spesi in tempi stretti per evitare che vengano dirottati altrove.
