Le ripetute polemiche verbali di questi giorni confermano la mancanza di senso di responsabilità politica, mancanza di una visione condivisa da parte delle Istituzioni e degli Enti locali sulle cose da fare. Pensavamo che, per una volta almeno, ci fosse la volontà di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda interpretando uno spartito unico, tenendo conto della complicata prospettiva del futuro produttivo e, di conseguenza, di quello economico e sociale della comunità brindisina. Neanche l’irripetibile occasione delle risorse che stanno per essere messe a disposizione dal PNRR riescono a conciliare le varie parti in causa alla ricerca di una credibilità ormai compromessa. Si procede senza una logica d’insieme, mai come in questo momento necessaria per dimostrare finalmente di aver raggiunto la sintesi delle cose da fare per raccogliere quanto rimane a disposizione, nella speranza che non siano rimaste solo briciole che altri hanno lasciato sul tavolo. Si dimostra, ancora una volta, al Governo nazionale che questo territorio non è capace di programmare progetti di sviluppo non solo per il Porto, al centro di interessi nazionali ed internazionali, ma anche per il suo indotto: area industriale ed infrastrutture ad esso collegate e per i tanti altri comparti produttivi di cui dispone la nostra città. Si continua ad occupare il tempo su temi che non producono nulla, si perdono irrimediabilmente possibili occasioni di nuovi investimenti, contribuendo ad affossare le pur ragguardevoli opportunità ancora a disposizione, mentre i giovani emigrano, i disoccupati sperano, le imprese chiudono ed abbandonano il territorio. Economia, occupazione? Neanche a parlarne. Il libro dei sogni apre altri capitoli senza che si intraveda la parola FINE. Il porto, identificato nel documento “METODO BRINDISI” fonte principale di investimenti, senza trascurare altri fondamentali settori produttivi, oggi viene rimesso in discussione. Rappresenta storicamente la infrastruttura primaria su cui puntare per assicurare quanto necessario per programmare la crescita della città e della Provincia. Manca la volontà? O, forse, la capacità?
Antonio Licchello