Parchi eolici offshore, Emiliano: “Avviamo un confronto con le aziende per condividere le soluzioni meno impattanti per tutti”
Un confronto con l’azienda che ha proposto il progetto del parco eolico offshore nello specchio di acqua tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca per capire meglio il progetto e trovare delle soluzioni condivise che non danneggino né l’impresa né i Comuni salentini interessati a tutelare la risorsa mare. Questo si è deciso durante l’incontro tenutosi oggi tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, gli assessori allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, e i 12 sindaci dei Comuni salentini direttamente interessati, alla presenza dei consiglieri regionali Cristian Casili, Antonio Gabellone e Paolo Pagliaro.
“Nonostante la Regione non abbia alcun ruolo decisionale e amministrativo, mi farò carico di incontrare l’azienda che propone il parco eolico, per verificare se sia possibile mitigare l’impatto ambientale o, addirittura, evitare di realizzare il parco in quello specchio di acqua – ha dichiarato il presidente Emiliano -. Fermo restando che in questo momento storico di ridisegno del piano energetico dell’Unione europea, Governo, Ue e gli alleati Nato ci stanno chiedendo un forte impegno per produrre energia alternativa al gas russo”.
Il parco eolico galleggiante da realizzare al largo di quella che è la costa del Parco naturale regionale di Otranto-Santa Maria di Leuca prevede l’installazione di 90 aerogeneratori di quasi 300 metri, occupando un’area di 162 km quadrati. Ma l’incontro con l’azienda proponente, che vedrà partecipare anche una delegazione dei sindaci, potrebbe non essere l’unico, perché il presidente Emiliano ha sottolineato di voler seguire questa stessa procedura anche per le altre 12 richieste di parco eolico offshore che interessano il mare pugliese, perché “la Regione non dice no all’eolico ma vuole limitare gli impatti sul territorio, sulla natura e sull’economia”.
“La Puglia – ha detto la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone – è da sempre favorevole alle rinnovabili, ne produce il 64% in più rispetto alla complessiva quantità di energia che consuma. Ma questo non vuol dire realizzarle ovunque, in spregio alle caratteristiche dei luoghi e con un impatto visivo così pesante da alterarne la bellezza e l’economia. 90 pale eoliche di fronte a Santa Cesarea, Castro, Otranto, e altre 98 tra Brindisi e San Cataldo, di fronte alle Cesine, a distanza di 12 km dalla costa, sono uno schiaffo in faccia agli investimenti e ai tanti sacrifici per la tutela del paesaggio da parte delle comunità territoriali.”
“È stata un’interlocuzione molto utile quella con i sindaci della provincia di Lecce che hanno rappresentato le proprie perplessità su un progetto che non tiene conto delle caratteristiche di un territorio – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci -. Un’area delicata, di particolare pregio paesaggistico ed ambientale, a forte vocazione turistica, che da salentino conosco molto bene. Come Regione Puglia parteciperemo nelle prossime settimane alla fase di scoping e soprattutto faremo in modo di incontrare il prima possibile il Governo, per definire in maniera più completa lo sviluppo del Piano Energetico Regionale e il contributo dei nostri territori, in un momento così complesso in termini di approvvigionamento energetico con tutte le conseguenze che questo ha sul caro bolletta. L’interlocuzione col Governo è fondamentale per garantire finalmente ai cittadini pugliesi di avere un vantaggio reale rispetto alla capacità produttiva dimostrata negli anni dalla Regione Puglia a cui si chiede ancora un contributo.”
“Stiamo affrontando emergenze imprevedibili anche sul piano energetico e il tema delle rinnovabili è centrale – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio -, così come il tema degli impianti offshore. Si tratta di investimenti importanti ai fini della transizione energetica, ma tuttavia dobbiamo rispettare le sensibilità dei territori, perché questi impianti riguardano una parte paesaggisticamente rilevante e gli impatti potrebbero essere notevoli. L’ascolto dei sindaci è utile per individuare possibili soluzioni con la consapevolezza che la competenza in materia resta nazionale anche in termini di autorizzazioni.”
“Chiediamo un confronto per capire se sia possibile trovare un’altra allocazione alle pale eoliche – spiega Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce -, riducendo l’impatto ambientale su un territorio che ha fatto della filiera agrituristica la sua ricchezza.”