INSEDIATO A BRINDISI UN FONDO DI INVESTIMENTO IRLANDESE

Si è tenuta sabato scorso, nella sala “Reale” del Grande Albergo Internazionale di Brindisi, l’assemblea dei soci fondatori di “Gojoukou Investment Fund”, fondo di investimento di diritto irlandese.L’assemblea, guidata dal Consiglio di Amministrazione, il presidente Sabino A. Mastrapasqua, e i vice presidenti Vito Rutigliano e Pierluigi Ruta, si è occupata dell’approvazione delle risoluzioni per il triennio 2022/2024, tra cui il piano industriale e la sua operatività.In previsione la commercializzazione delle linee di produzione delle società collegate “Atargatis” e “Sethlands”, aventi a oggetto, fra le tante attività, la progettazione, realizzazione e vendita di serre e strutture agricole, impianti per la produzione di mangimi e concimi biologici, biocosmetica, farmaceutica da banco (OTC) e omogeneizzati ad alto valore lipidico e nutraceutico, la produzione di biogas, raffinazione di biometano, CO2 da destinare ad applicazioni biomedicali, alimentari e industriali.Operatori e tecnici del fondo hanno individuato, nella zona industriale di Brindisi, dei capannoni nei quali far partire le prime attività produttive: vista l’importante quantità e varietà di attività presenti negli statuti, già a breve e per gli anni a venire, sono previste numerose iniziative e nuovi insediamenti sia in ambito locale che nel resto della Puglia.Senza dubbio un’importante opportunità per il territorio quella di poter ospitare uno tra i primi fondi green nati in Europa, il primo a investire completamente in microalghe. Al di là degli indubbi benefici di ordine pratico, anche e soprattutto, considerata la componente etica dell’iniziativa, sono importanti le positive ricadute sul territorio e sull’ambiente. Entusiasta del progetto il presidente Sabino A. Mastrapasqua. “Il complesso piano industriale, proiettato a 20 anni, prevede – afferma – la realizzazione di impianti di riqualificazione agricola, la riconversione di aree agro-industriali e la rigenerazione di aree industriali in stato di abbandono, in tal senso gli impianti a biogas e biometano inseriti in tali contesti generano di fatto benefici economici, sociali, ambientali e occupazionali legati alla realizzazione e gestione degli impianti stessi, e alla creazione di un indotto connesso produzione, raccolta e trasporto della biomassa, contribuendo positivamente  – conclude il presidente Sabino A. Mastrapasqua – allo sviluppo del territorio e alla crescita della bio-economia a livello locale, elemento fondamentale per realizzare un modello virtuoso di economia circolare“.

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