Il Sindacato Cobas aderisce alla manifestazione promossa dalla Comunita’ Africana di Brindisi che si terrà Sabato 22 Gennaio – alle ore 15,30, nel Piazzale della stazione ferroviaria di Brindisi – per la morte sul lavoro di Toure Saidou e per il suicidio in carcere di Inoly Kusey, reo di non aver pagato il biglietto sul treno.
Queste due morti ci devono dare l’occasione di riflettere sulla società odierna dove un rapace capitalismo aumenta i livelli di paura e sfruttamento per tutti, immigrati e italiani.
Basta vedere la filiera agricola per capire come milioni di contadini vengono affamati dalla grande distribuzione, oppure il settore della logistica dove soprattutto lavoratori immigrati vengono picchiati ed uccisi per le proteste davanti ai cancelli.
Dall’altra cresce un clima di odio e di aggressione nei confronti di chi è più debole.
L’Italia, come l’Europa, è un paese che invecchia ed ha bisogno di giovani.
Il Sole 24 ore, giornale di Confindustria, parla della necessità per l’Italia di avere per i prossimi almeno nuovi 25 milioni di giovani per non lasciare deserte le fabbriche.
Così come oggi i padroni si lamentano della mancanza di flussi di ingresso legali per far venire a lavorare in Italia.
Ma per raccattare voti qualche politico preferisce far morire in mare i migranti, magari con la conseguenza di fare arricchire le mafie che spesso sono in combutta con i governi di quei posti per farli partire clandestinamente.
Nel frattempo la crisi avanza per tutti ed attanaglia sempre più popolazione italiana.
Da qui la difficoltà anche a fare una famiglia ed avere bambini.
Queste morti ci devono far capire quindi che è il sistema in cui viviamo il problema.
La manifestazione di domani deve partire dal fatto che “siamo tutti cittadini brindisini” per costruire pagine nuove di una storia in cui nessuno deve restare indietro.
La manifestazione di domani è davanti alla stazione ferroviaria di Brindisi e non è casuale la scelta di questo luogo.
E’ il luogo simbolo nel quale spesso i brindisini “benpensanti” si lamentano per la presenza di extracomunitari.
Ci siamo mai domandati se abbiamo mai costruito luoghi di inclusione che permettano di poter far frequentare a questi cittadini brindisini luoghi diversi dalla stazione?
Il Cobas è affianco a chi è sfruttato, indipendentemente dal colore della sua pelle.
I cosiddetti controlli delle istituzioni non esistono: per questo bisogna costruire un fronte sociale capace di chiedere per tutti i lavoratori i diritti che gli spettano.
Per il Cobas Roberto Aprile e Cosimo Quaranta