Il gruppo consiliare dei Conservatori e Riformisti ha depositato oggi in Commissione Sanità della Regione Puglia un documento (in allegato) nel quale sono esposte le criticità per quanto concerne il piano di riordino per la provincia di Brindisi, con riferimento non solo al capoluogo, ma anche a Francavilla Fontana, Ostuni e Ceglie Messapica. Casi, questi, di cui si è occupato e si sta occupando il deputato Cor Nicola Ciracì nell’ambito del suo tour della sanità.
«Il piano di riordino penalizza in modo spropositato e insensato un territorio, quello brindisino, che per la sua peculiare posizione geografica non interessa soltanto la provincia di Brindisi», dichiara Ciracì.
Uno dei punti critici è rappresentato dai posti letto.
La media in Puglia è di un posto letto ogni 6.215 abitanti, mentre a Brindisi ce n’è uno ogni 9.540. A Foggia è di uno ogni 4.875, mentre a Bari di uno ogni 5.482. Nefrologia a Foggia prevede un posto letto ogni 13.435 abitanti, mentre a Brindisi di uno ogni 20.036. L’Utic in Puglia ha una media di un posto letto ogni 18mila abitanti, a Brindisi di uno ogni 25mila.
E, come se non bastasse, s’intende sopprimere il reparto di Nefrologia presso l’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana che fino a oggi ha coperto, in maniera eccellente, un bacino d’utenza di circa 200mila persone. Non migliore la situazione a Ostuni, dove sotto la scure dei tagli potrebbero finire Cardiologia e Pediatria, mentre il pronto soccorso è ospitato in locali angusti e inidonei nonostante la Città Bianca sia una delle località turistiche più gettonare dell’intera Puglia, con la sua popolazione che raddoppia per almeno sei mesi all’anno. Nel frattempo, si deve far fronte alla nuova istituzione di Pneumologia.
«Qui si parla di chiusure – dice Ciracì – quando invece bisognerebbe potenziare, punto e basta: lasciare aperte Pediatria e Cardiologia, anzi, creare un coordinamento delle patologie dell’apparato cardio-polmonare che gioverebbe anche ai comuni limitrofi della provincia di Taranto».
In ultimo, ma non per ultimo, Ceglie Messapica: «Ci auguriamo – conclude il parlamentare – che la Regione autorizzi immediatamente la Asl di Brindisi a bandire il concorso per l’attivazione del Centro risvegli nei locali gestiti dal San Raffaele, dove sussiste la necessità impellente della riattivazione del codice 28 per i pazienti con lesioni midollari. Inoltre, sempre a Ceglie sarebbe opportuna l’attivazione nei locali dell’ex ospedale di servizi assistenziali extra-ospedalieri a ciclo diurno e/o continuativo rivolti ai pazienti cronici e fragili, come hospice per malati terminali, riabilitazione per la disabilità fisica, psichica e neurosensoriale, Rsa e Rssa per anziani non autosufficienti».
Ecco il documento depositato:
“Sig. Presidente, abbiamo avuto modo di esprimere con un documento depositato agli atti della Commissione e che riproponiamo in allegato in questa sede con tutte le negatività che permangono sul Piano di Riordino Ospedaliero ed inoltre alleghiamo alla presente la copia della nota inoltrata al Presidente del Consiglio, a Lei e al Presidente della Commissione Programmazione e Bilancio, ai colleghi capigruppo e, per conoscenza, al Presidente Emiliano con la quale chiediamo che sia verificata la compatibilità e la sostenibilità economica e finanziaria del Piano.
Con la presente intendiamo richiamare l’attenzione della Commissione in modo più specifico sulla situazione di Brindisi forti anche di una interlocuzione avuta sul territorio e di sopralluoghi mati che ho avuto modo di effettuare direttamente sul posto.
Il Piano di Riordino Ospedaliero- come evidenziano operatori sanitari e cariche istituzionali brindisine- penalizza in modo spropositato e insensato il loro territorio, che per la sua particolare collocazione non interessa solo lo stretto perimetro della provincia di Brindisi.
Un territorio, quello della provincia di Brindisi, che il Piano maltratta a cominciare dal numero dei posti letto (p.l.) che mediamente sono inferiori a quelli previsti nelle altre province pugliesi.
Qualche esempio:
Cardiologia: Puglia 1p.l./6.215 ab FG 1/4.875 BAT 1/7.887 BA 1/5.482 BR 1/9.540 TA 1/7175 LE 1/7.136
Nefrologia a Foggia ci sarebbe un p.l. ogni 13.435 abitanti, a Brindisi 1 ogni 20.036;
UTIC dove in Puglia la media è di p.l. ogni 18mila, a Brindisi 25mila
A fronte di questa situazione a Francavilla il Piano prevede il ridimensionamento di Nefrologia quando invece andrebbe assicurato il mantenimento dei p.l. per soddisfare un’utenza di circa 200mila persone.
A Ostuni vengono inopinatamente chiusi Cardiologia e Pediatria, mentre il Pronto Soccorso opera in locali angusti e inidonei alle prestazioni richieste, nonostante si dovrà far fronte alla Pneumologia di nuova istituzione. Disagi su disagi, eppure la città bianca è una delle località turistiche più gettonate della Puglia, per metà dell’anno la sua popolazione raddoppia per la presenza di turisti.
E’ nostra convinzione che l’ospedale di Ostuni debba essere dotato di un Pronto Soccorso rispondente ai requisiti dell’autorizzazione e dell’accreditamento accelerando e portando a termine i lavori di edilizia sanitaria che interessano la piastra adiacente all’Ospedale e che sia non solo mantenuta ma anche potenziata la Cardiologia con attività interventistiche che, per altro, vengono già espletate in maniera eccellente al fine di dare sollievo al territorio brindisino e ai Comuni limitrofi della Provincia di Taranto e di creare un coordinamento con l’attivanda pneumologia nelle patologie dell’apparato cardio-polmonare..
Per Ceglie Messapica, infine, auspichiamo che la Regione autorizzi immediatamente la Asl di Brindisi a bandire il concorso per l’attivazione del Centro Risvegli nella struttura di proprietà pubblica oggi gestita dal San Raffaele ove sussiste la necessità impellente della riattivazione del cod. 28 per i pazienti con lesioni midollari.
C’è di più: Ceglie ha nel tempo riconvertito nell’ex presidio ospedaliero le pre-esistenti attività di assistenza ospedaliera in attività di Prevenzione e assistenza territoriale ma è evidente il contrasto tra una struttura idonea e e ben organizzata e la scarsità delle attività ivi espletate. Nell’ambito della continuità ospedale-territorio pure prevista dal D.M. 70/2015 chiediamo che la Commissione si faccia parte attva e diligente presso il Presidente Emiliano affinché siano attivate funzioni assistenziali a ciclo diurno e/o continuativo extra-ospedaliere rivolte alla cronicità e alla fragilità quali Hospice per malati terminali, riabilitazione ex art. 26 L. 833/78 per la disabilità fisica, psichica e neurosensoriale, RSA e RSSA per anziani non autosufficienti.
Confidiamo in una valutazione serena della Commissione e in una unanime proposizione delle presenti note al Presidente Emiliano.