Deposito GNL: il perché del parere non favorevole della Provincia
Anche la Provincia di Brindisi esprime parere sfavorevole all’installazione del deposito di Gasa di Edison a Costa Morena est. Il presidente Riccardo Rossi, con suo decreto n.63 del 28 luglio, ha accolto le motivazioni inserite nella relazione tecnica svolta dall’Ufficio Ecologia dell’ente, esprimendo parere non favorevole al progetto di installazione ed esercizio di un deposito costiero di GNL nel porto di Brindisi proposto dalla Società Edison s.p.a..
Ecco la relazione tecnica
Dalla documentazione tecnica, si desume quanto segue: − il progetto prevede la realizzazione degli interventi infrastrutturali e impiantistici necessari a consentire: o l’attracco di navi metaniere alla banchina esistente “Costa Morena est” per lo scarico del GNL al deposito aventi capacità di carico fino a circa 30.000 m3 ; o l’attracco di navi metaniere (bettoline) per il carico di GNL dal deposito aventi capacità di carico minimo di 1000 m3 ; o il trasferimento del prodotto liquido (GNL) dalle navi gasiere al serbatoio di stoccaggio e da quest’ ultimo alle bettoline (“terminal to ship”), attraverso bracci di carico; o lo stoccaggio del GNL, mediante un serbatoio verticale atmosferico ad integrità totale di capacità utile di circa 16.500 m3 , ma avente capacità geometrica di 19.950 m3 ; o la distribuzione del prodotto al mercato attraverso operazioni di caricamento su autocisterne (“terminal to truck”) e isocontainer caricati su rimorchio; − nello specifico il deposito costiero si comporrà delle seguenti unità: o attracco navi metaniere con sistemi di carico/scarico GNL (unità 100): comprenderà le infrastrutture e i dispositivi per l’ormeggio di metaniere e bettoline nonché per il trasferimento del GNL e del BOG (“Boil off gas”); o stoccaggio GNL (unità 200): comprenderà il serbatoio e tutti i dispositivi accessori ed ausiliari necessari alla sua gestione; o baie di carico autocisterne (unità 300): comprenderà le baie di carico per le autocisterne e gli isocontainer mediante manichette flessibili (n.2 stazioni di caricamento), i sistemi di misurazione del carico e tutti i sistemi ausiliari; o gestione BOG (Reliquefazione e Motori a Combustione Interna) (unità 400): comprenderà il sistema di gestione del BOG costituito da motori a combustione interna adibiti alla produzione di energia elettrica e un sistema di reliquefazione del BOG opportunamente dimensionato; o sistema di Rilascio/Torcia (unità 500): durante le normali condizioni operative è prevista la presenza della sola fiamma pilota; il sistema di rilascio gas in torcia verrà realizzato per raccogliere e smaltire in sicurezza gli scarichi eccezionali e di emergenza provenienti dalle linee di spurgo provenienti dall’area di processo; il sistema sarà composto dalla torcia di emergenza e dal ko drum per la raccolta dell’eventuale frazione liquida presente; o sistemi ausiliari e di servizio (aria, azoto, acqua industriale) (unità 600); o edifici amministrativi e locali tecnici comprensivi di una sala controllo principale e una seconda sala controllo in banchina per il monitoraggio delle operazioni di trasferimento del GNL dalle metaniere e verso le bettoline. − l’impianto sarà realizzato nel Porto di Brindisi, presso il molo “Costa Morena est”, all’imbocco del “Porto medio” di Brindisi, su un’area di 34.000 m2 , di cui 22.800 m2 saranno occupati dagli impianti e 11.500 m2 per la banchina. La porzione di banchina occupata dall’impianto sarà di circa 200 metri su una lunghezza complessiva della stessa di circa 500 metri, oggi utilizzati da diversi operatori portuali di Brindisi; − le batimetrie in accosto (9-13 metri) risultano adeguate al pescaggio delle metaniere previste nel progetto da 30.000 m3 con pescaggio pari a circa 8 metri; − l’accesso all’impianto avverrà dal varco di accesso Morena Est e quindi lungo la viabilità interna; l’accesso e l’uscita delle autobotti comporteranno l’attraversamento dei binari a raso della ferrovia. A pieno regime il traffico giornaliero atteso è di circa 30 autobotti, sulla base dell’utilizzo di due baie di carico al massimo tecnico; − con riferimento ai principali impatti ambientali dell’impianto, il proponente dichiara che: o per quanto riguarda la fase di esercizio, le emissioni ordinarie in atmosfera saranno connesse alle emissioni da motori a combustione interna e emissioni dovute alla fiamma pilota della torcia; le principali emissioni da sorgenti non continue o in assetto di emergenza saranno riconducibili al generatore diesel d’emergenza, torcia di emergenza, motore diesel pompe antincendio e traffico indotto terrestre e marino; o tuttavia il proponente stima che, nel complesso, la realizzazione del progetto in esame garantirà un beneficio ambientale, in termini di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, generato dall’utilizzo del GNL quale combustibile marittimo o per autotrazione sostitutivo dei combustibili impiegati attualmente; o relativamente alla gestione degli scarichi idrici, le acque sanitarie (reflui civili) saranno raccolte in appositi serbatoi o vasche a tenuta stagna e inviate tramite tubazione alla rete fognaria; le acque meteoriche saranno raccolte e convogliate in pozzetti sfioratori dove avverrà la separazione tra acque di prima pioggia e acque di seconda pioggia. Le acque di prima pioggia confluiranno ad un’unità di trattamento di sedimentazione e disoleatura. Dopo il trattamento, le acque saranno raccolte nella vasca di rilancio dedicata per successivo scarico a mare conformemente alla normativa di settore. Le acque di dilavamento successive a quelle di prima pioggia saranno scaricate a mare previa grigliatura. Le acque dal “troppo pieno” dei serbatoi di acqua industriale verranno inviate alla rete di raccolta acqua meteorica; − è stata condotta una valutazione delle alternative progettuali, confrontando l’alternativa progettuale proposta con l’opzione zero (mancata realizzazione dell’opera) e altre due alternative localizzative (area consorzio ASI e area centrale termoelettrica), entrambe prossime alla banchina di Costa Morena Est; l’opzione proposta è stata scelta sulla base della valutazione di parametri di natura tecnica (adeguatezza area, distanza dalla banchina, numero di attraversamenti, ecc…); inoltre sono state sinteticamente descritte alcune possibili alternative tecnologiche ritenute non idonee al progetto in esame.
Dalle risultanze dell’istruttoria tecnica condotta dal dirigente responsabile, dott. Pasquale Epifani, si evincono le seguenti criticità: − il progetto andrebbe sottoposto a Valutazione d’Impatto Ambientale di competenza statale in quanto rientrante nella categoria progettuale di cui al punto 8, quarta alinea, dell’allegato II alla parte II del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. “Stoccaggio di prodotti di gas di petrolio liquefatto e di gas naturale liquefatto con capacità complessiva superiore a 20.000 m 3 ”; sebbene infatti dimensionalmente inferiore alla soglia, si evidenzia che la L.R. 11/2001 e s.m.i. recante “Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale” ai commi 9 e 10 dell’art. 4 prevede la riduzione delle soglie del 30 % nelle aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale di cui all’articolo 74 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, fra cui il territorio comunale di Brindisi, anche nell’ipotesi di intervenuta cessazione della validità della dichiarazione medesima per trascorso quinquennio, qualora non siano divenuti operativi tutti gli interventi di risanamento; si ritiene che tale previsione, cogente nel caso di procedimenti di competenza regionale, debba essere necessariamente applicata anche ai progetti di competenza statale – per loro natura maggiormente impattanti, al fine di non determinare disparità di trattamento; − lo svolgimento del procedimento di VIA consentirebbe, altresì, di sopperire alla carenza rilevata nella documentazione progettuale circa la valutazione delle alternative progettuali sulla localizzazione dell’opera. Non sono infatti state valutate alternative localizzative all’utilizzo degli accosti presso la banchina di Costa morena est, limitando la valutazione soltanto alle aree contermini sulla base di criteri di natura tecnico/economica e non di natura ambientale; − l’area prescelta, tra l’altro, costituisce un’area portuale, all’interno della recinzione di security, molto ben infrastrutturata e collegata con la rete ferroviaria – per la quale sono già state spese notevoli risorse pubbliche che sarebbero parzialmente vanificate dall’insediamento proposto, atteso che il deposito di GNL limiterà l’operatività della nuova infrastruttura ferroviaria in quanto durante le attività di scarico delle metaniere saranno precluse altre attività di movimentazione container; − nell’ambito del procedimento di VIA si potrebbe anche esperire la necessaria consultazione pubblica, fra l’altro espressamente prevista anche dal comma 8 dell’art. 9 del D. Lgs. 257 del 16.12.2016, di cui agli atti non risulta sia stata data attuazione; − non si rileva il titolo di disponibilità dell’area di intervento da parte del proponente Edison; − la zona è compresa nel perimetro del Sito Inquinato di Interesse Nazionale di Brindisi (Decreto del Ministero dell’Ambiente del 10.01.2000), ma non vi è alcun riferimento, negli elaborati progettuali, della restituzione agli usi legittimi dell’area.
La Provincia pertanto ritiene che la valutazione delle emissioni in atmosfera sia carente sotto il profilo della valutazione delle emissioni diffuse e fuggitive, soprattutto con riferimento alle fasi di carico/scarico di GNL e che sia necessario approfondire le problematiche inerenti la gestione delle acque meteoriche e la coerenza di quanto proposto con il R.R. 26/2013 e s.m.i., che non risulta applicato nella sua interezza, a partire dall’obbligatoria previsione di riutilizzo delle acque meteoriche. In merito alla gestione degli scarichi delle acque reflue civili, che saranno raccolte in appositi serbatoi o vasche a tenuta stagna e inviate tramite tubazione alla rete fognaria del Consorzio ASI, non risulta disponibile ed in esercizio né autorizzato alcun tipo di impianto per il trattamento appropriato di dette acque e non risulta effettuata una valutazione degli impatti cumulativi, anche di natura sanitaria, in relazione al funzionamento della torcia e alla presenza di altre analoghe proposte progettuali in fase di esame presso il medesimo Ministero per la Transizione Ecologica.