La notizia di una riconfigurazione della Maristanav di Brindisi in un reparto della Stazione Navale di Taranto, pubblicata sul FOM 51 del 21 Dicembre u.s. e giunta alla nostra attenzione solo nell’ultimo giorno del 2016, ha colto tutti di sorpresa: dipendenti, organizzazioni sindacali, la politica ed in generale il territorio di Brindisi. L’inaspettata novità, tuttavia, si poneva in netto contrasto con le politiche sviluppate dallo Stato Maggiore per la base di Brindisi negli ultimi anni, politiche tutte protese a rilanciare la base, attese le sue enormi potenzialità sia per ragioni geopolitiche – posizione strategica – che per la presenza di importanti infrastrutture e di personale altamente specializzato per la manutenzione del naviglio minore e maggiore. L’approdo del nuovo bacino galleggiante a Brindisi, nel Seno di Ponente, avvenuto nel febbraio dello scorso anno, utile ad effettuare manutenzioni di unità navali militari e civili fino a 1000 tonnellate, dimostrava che finalmente dalle parole si era passati ai fatti. Imponenti investimenti, dunque, che aprivano spiragli importanti anche sul piano dello sviluppo sociale ed economico dell’intero territorio. L’ipotesi, quindi, di un possibile ridimensionamento faceva presupporre che quello posto in essere fosse stato l’ennesimo spreco di risorse pubbliche.
La Cisl Territoriale con la categoria FP Cisl Taranto Brindisi, dunque, se pur preoccupate per le notizie riportate sulla stampa in questi giorni, hanno ritenuto di mantenere un atteggiamento prudente, prima di creare possibili allarmismi, cercando eventuale riscontro con informative quanto più chiare possibili sulla questione, interfacciandosi preliminarmente anche con gli altri livelli dell’Organizzazione attendendo, in particolar modo, delucidazioni e chiarimenti diretti dal Comando di Maristanav e della Divisione Navale.
L’incontro organizzato opportunamente dall’Ammiraglio Vitiello (C.te delle Terza Divisone Navale) e dal C.V. Forte (C.te di Maristanav), a bordo di Nave San Marco, è stato utile per comprendere le reali ragioni della sopracitata riconfigurazione. Trattasi – sono state le parole dell’Alto Ufficiale – di una più ampia e complessiva riorganizzazione amministrativa dello Stato Maggiore, che non comporterà nessuna soppressione di Comandi/Enti – che continueranno ad avere fondi propri – ma di un accorpamento dei centri di spesa e committenza. La Marina, al pari di quanto sta avvenendo in tutta la pubblica amministrazione, dovrà uniformarsi sia alle direttive dell’autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che prevedono una drastica riduzione delle stazioni appaltanti quale azione di prevenzione della corruzione, che alle norme dettate dal nuovo codice degli appalti (d.lgs. 50/2016) che, all’articolo 38, prevede l’istituzione presso l’ANAC, di un apposito elenco delle stazioni appaltanti qualificate sulla base di definiti parametri (ambiti di attività, bacini territoriali, tipologia e complessità dei contratti, ecc.).
Altra importante informazione ricevuta durante l’incontro è che la dipendenza amministrativa della base di Brindisi da quella di Taranto è comunque temporanea, nelle more della costituzione di una Stazione appaltante unica di livello dirigenziale a Brindisi entro il 2018, che fungerà da centro unico di spesa e di committenza dell’intera base nella quale – queste le indicazioni dello Stato Maggiore – si insinuerà anche il “Polo Anfibio” della Marina Militare. In definitiva nessun ridimensionamento sembrerebbe posto in essere ma, al contrario, un incremento delle attività che porteranno maggiori opportunità di sviluppo per il territorio brindisino.
In ogni caso Cisl e Fp Cisl continueranno attentamente a monitorare il processo in atto, al fine di garantire che il percorso indicato raggiunga gli obiettivi prefissati nell’interesse socio-economico di questo territorio.