VASTO INCENDIO ALLA ZONA INDUSTRIALE DI TORRE S. SUSANNA
IN FIAMME RIFIUTI IN UN CAPANNONE INDUSTRIALE:
SEQUESTRO DEI CARABINIERI (FORESTALI E TERRITORIALI)
DENUNCIATO IL TITOLARE – PROSEGUONO LE INDAGINI
Intervento, dal primo pomeriggio fino a sera di ieri, dei Carabinieri Forestali della Stazione di Ceglie Messapica e di quelli Territoriali di Torre Santa Susanna, allertati dalla Centrale Operativa dell’ Arma per un vasto incendio che stava divampando all’ interno di un capannone nella zona industriale torrese, interessando 2 lotti della medesima.
I Carabinieri hanno quindi chiesto l’ intervento dei Vigili del Fuoco, per lo spegnimento del rogo, che ha tenuto gli stessi impegnati per circa 3 ore. Nel frattempo, i Militari hanno constatato che, nei piazzali del capannone, era stata realizzata una vera e propria discarica abusiva di rifiuti, dove erano stati accumulati sistematicamente, ed in modo continuativo, i residui di attività di carpenteria metallica, nonché veicoli fuori circolazione, vasche in ferro, rubinetterie, pedane in legno, contenitori in plastica.
Tutto questo materiale ha preso fuoco, per cause che i Carabinieri stanno ancora accertando, e per cui hanno già inoltrato un’ informativa di reato alla Procura della Repubblica di Brindisi; al momento, Forestali e Territoriali hanno deferito all’ autorità giudiziaria una persona, il 68enne titolare della ditta, per realizzazione di discarica di rifiuti non autorizzata, ai sensi dell’ art. 256, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006 (“Testo Unico Ambientale”).
Nello stesso tempo, hanno sottoposto a sequestro penale tutto il lotto del capannone industriale, dove era stata creata la discarica, delimitata da muratura in calcestruzzo e recinzione in ringhiera metallica. L’ area sottoposta a sequestro è stata affidata in custodia giudiziale allo stesso imprenditore.
A questi, al di là delle pene previste per l’ eventuale condanna (relativa alla discarica, mentre, come detto, è ancora ignoto il responsabile della combustione dei rifiuti), cioè arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da 2.600 a 26.000 euro, spetterebbe inoltre la bonifica dell’ area, destinata comunque alla confisca.