G20 a Brindisi, città dell’accoglienza, della solidarietà e della cooperazione.
L’appuntamento del G20 a Brindisi è un giusto riconoscimento per il lavoro della base ONU
Questo appuntamento, però, è anche il riconoscimento del ruolo che nei secoli Brindisi ha avuto quale testa di ponte verso i paesi rivieraschi del Mediterraneo e più in generale, nel garantire accoglienza, aiuto e sostegno per profughi e popolazioni in difficoltà: ricordiamo soltanto che nel 2009 l’UNESCO ha riconosciuto il porto di Brindisi ”Testimone di cultura di pace nel mondo” e che il 7 marzo il presidente albanese Edi Rama ha voluto ricordare in città i trent’anni dall’esodo di oltre 25.000 albanesi a cui, caso quasi unico, i brindisini aprirono le porte di casa per offrire accoglienza e per dimostrare solidarietà.
La base ONU, che già oggi è una di quelle strategiche nel mondo, si appresta a ricevere investimenti che ne accresceranno il ruolo nodale nell’organizzazione di programmi mondiali di aiuto per popolazioni in difficoltà a causa di crisi sociali, economiche o ambientali.
Nelle scorse settimane l’UniSalento, di intesa con l’ONU, ha annunciato l’avvio a Brindisi di un corso di laurea magistrale in Scienze della Cooperazione Internazionale, ciò che, anche abbinato alla presenza in città della QSI scuola internazionale e di un Liceo Europeo, allarga e completa i programmi formativi e soprattutto gli orizzonti internazionali offerti a Brindisi per chi voglia impegnarsi nella cooperazione internazionale.
Legambiente, che ha nel suo statuto e nella sua ragion d’essere la diffusione della cultura di pace, non può non salutare con estremo favore la presenza del G20 a Brindisi, auspicando anche che sia l’occasione, vista l’attenzione riservata ai programmi UNHRD, per definire politiche di reale sostegno per i rifugiati, superando egoismi che impediscono, ad esempio, una solidarietà reale e condivisa nei confronti di chi sfida la morte nel Mediterraneo o lungo la rotta dei Balcani.
Legambiente ritiene anche che questa sia l’occasione per offrire a Brindisi scelte che coniughino i ruoli nel Mediterraneo e, grazie alla Base ONU, nel mondo. La proposta è quella di creare nell’ex Collegio Navale Tommaseo la sede permanente per la facoltà di Scienze della Cooperazione Internazionale, di altre che possano nascere per gemmazione nei settori della logistica richiamati da David Beasley l’ex Collegio Navale Tommaseo dovrebbe riscoprire anche la sua tradizione formativa nelle scienze del mare ed a tal proposito estremamente interessante risulta la proposta, che aveva già ricevuto significativi consensi, dell’ex comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi Giovanni Canu che prospetta la creazione di una accademia navale di alta formazione rivolta alle guardie costiere dei paesi rivieraschi dell’Adriatico e più in generale alla marina militare e mercantile. Va ricordato che l’ex Collegio aveva un piano riservato a foresteria e che gli interventi da compiere devono essere rispettosi dei vincoli presenti e della valenza pubblica da garantire.
Come si vede, le possibili soluzioni indicate hanno un collegamento evidente fra loro ed un potenziale sinergico che speriamo possa essere colto a livello istituzionale, anche ricordando che l’estensione del complesso immobiliare, la presenza di diverse unità e di ambienti che possono essere destinati a congressi ed altri eventi, non esclude, ma anzi dovrebbe motivare, l’eventuale interesse e la partecipazione di investimenti privati.