Tanto, troppo silenzio intorno al mondo degli studenti della provincia di Brindisi.
L’amministrazione territoriale sembra essersi dimenticata dei propri ragazzi che ogni mattina si ritrovano nelle proprie scuole a dover lottare contro problemi
gravi di edilizia scolastica, problemi di servizi non offerti e adesso, anche contro il freddo.
Sembra non essere servito a nulla il forte urlo mediatico dell’IPSIA Ferraris e del Pertini di Brindisi; oramai non fa scalpore neanche una scuola a rischio crollo,
con le crepe sui muri, ricoperti di muffa, o ancora infissi del tutto inadeguati o meglio, assenti.
L’urlo dei ragazzi della provincia di Brindisi è un richiamo alla morte del territorio.
Una terra che ha smesso di amarci, che non vuole i propri figli nel suo futuro; una terra che ci condanna a sopportare in silenzio il ghigno di un’amministrazione
che non ha interesse per i cittadini del futuro. Siamo arrivati a non sopportare più le false promesse ricevute da Poltrone troppo comode.
Nella provincia di Brindisi la situazione è sempre la stessa, una democrazia falsa, che vede ogni cittadino condannato a una vita di bugie. Abbiamo smesso di credere
nelle autorità, la situazione politica sembra sempre più un Carnevale, con tante belle maschere.
Struggenti le parole rilasciate da Mauro Fontana, membro della CPS:”Una scuola che ci cade in testa, dimenticata dalle amministrazioni;questo è il quadro
dell’IPSIA Ferraris. Nulla è realmente cambiato da quando noi studenti abbiamo cercato di manifestare in piazza a gran voce i problemi del nostro istituto. Non sono
bastate neanche le televisioni nazionali ad interessare realmente le poltrone della politica provinciale. Dimenticati in una struttura a rischio crollo, il nostro
diritto allo studio viene calpestato costantemente senza alcun scrupolo.Cercare di diventare grandi rischiando la vita ogni giorno, questa è la verità”.
Neanche il gelo può placare il nostro dissenso, non saranno i gradi sotto zero degli istituti scolastici a fermarci, non saranno i termosifoni spenti (nonostante il
comunicato della Provincia delle ore scorse) ad abbatterci, non sarà il ghiaccio viscido lungo gli ingressi delle scuole a farci cadere del tutto, non sarà la condensa
gelida dell’alito degli studenti ad offuscare i nostri obiettivi. Siamo stanchi di sopportare tutto questo e anche se ci ritroviamo costretti a coprirci con coperte
portate dalle nostre case (com’è successo all’istituto Morvillo di Brindisi, con i termosifoni mai accesi dall’inizio dell’Inverno) per evitare di sentirci male
(Nessuna esagerazione, ci sono stati casi nelle scuole.) non possiamo arrenderci adesso, perchè gettare la spugna significa abbandonare il nostro futuro.
E noi vogliamo vivere, non soccombere in quello che è da sempre il nostro territorio.
Francesco Mauro, membro della CPS per il Pertini di Brindisi aggiunge:”Gli ambienti scolastici dell’istituto alberghiero oltre ad essere semivuoti di studenti
per la mancata sicurezza nel raggiungere l’edificio dai propri paesi limitrofi alla citta con i mezzi pubblici e le temperature registrate (con oscillazione tra
i -3 nei paesi fino ad arrivare ad 1 in città) per i ragazzi che si sono ritrovati a svolgere le lezioni i disagi sono stati molti: si potevano percepire temperature
fino a far tremare i denti, dove possono confermare anche gli stessi docenti, tenendo conto che i termosifoni “ipoteticamente” fossero accesi in quanto non raggiungevano
una temperatura ottimale per riscaldare un’intera classe, inoltre alcuni dei termosifoni presenti nei corridoi dell’istituto perdevano acqua. Tenendo conto della struttura
“Tappezzata”, alcuni infissi delle finestre che si affacciano al parco del Cesare Braico, presentano delle spaccature che fanno entrare correnti d’aria gelida,
annullando quindi i riscaldamenti funzionanti.”
Sono servite le proteste degli studenti del Morvillo e del Palumbo, usciti dal proprio istituto dopo aver constatato l’impossibilità della situazione climatica della
struttura, o ancora il ghiacchio presente sulla soglia d’ingresso del Lilla di Francavilla, che ha visto scivolare diversi ragazzi al suolo e lo shock termico
di un ragazzo al liceo Fermi-Monticelli di Brindisi che ha visto anche l’intervento dell’ambulanza a sollecitare la provincia nel rimediare ai problemi di
temperatura nelle scuole, infatti, dopo l’intervento della CPS,avvenuto in mattinata in concomitanza alle segnalazioni delle varie scuole, tra cui il Ferdinando di
Mesagne nel quale un’ala dell’istituto risulta essere non funzionante, complicando anche il lavoro dei docenti.
Maurizio Bruno,presidente della provincia di Brindisi, insieme ai tecnici, sono stati presenti in alcuni istituti scolastici, per costatare la realtà delle situazioni.
Il presidente della provincia ha trovato scuole che non avevano attivato i riscaldamenti,
aule e corridoi ancora polverosi e diversi studenti tremanti per il gelo. Non si può aspettare sempre l’ultimo momento per attivare politiche di miglioramento, non si può attendere sempre una rivolta della parte lesa, non si può attendere che succedano le catastrofi. Noi, Consulta Provinciale degli studenti di Brindisi siamo la voce degli studenti che credono di esser muti, ci impegnamo per fare in modo che le scuole funzionino e ogni singolo alunno si senta nelle condizioni
più favorevoli possibili per la sua crescita didattica; siamo Lo scudo degli studenti, costruito dagli studenti.
Noi non ci arrendiamo, questo è il nostro presente e nessuno ha il potere di togliercelo.
Chiediamo quindi di intervenire nel più breve tempo possibile, per rendere ogni struttura del territorio agibile per la frequenza delle scuole superiori, attivando
davvero i riscaldamenti ovunque, non siamo disposti ad accettare più situazioni di questo genere. Si chiede inoltre un incontro tempestivo con il presidente
Maurizio Bruno, cosi da poter avere un approccio diretto sulla situazione.
Noi siamo gli studenti della provincia di Brindisi, non sarà il ghiaccio a fermarci.
CONSULTA PROVINCIALE DEGLI STUDENTI – BRINDISI