“AIUTO, MI STANNO AMMAZZANDO”, MA ERA SOLO UN AVVERTIMENTO AL COMPLICE

Non voleva assolutamente fare perquisire l’appartamento dove deteneva droga e materiale per il confezionamento e non solo si oppone ai controlli degli agenti di polizia, ma prima che la porta di ingresso venisse da loro forzata, si mette a gridare per avvisare il complice che si trovava all’interno. “Aiuto, aiuto, aiutatemi, mi stanno ammazzando” urlava appena prima del portone, aggrappato a un muretto a secco mentre gli ufficiali lo invitavano a fargli strada verso l’appartamento, ed ecco che dalla casa esce un secondo individuo che riesce a fuggire. A quel punto gli uomini del commissariato di Ostuni, diretto da Gianni Albano, fanno irruzione nell’edificio ed entrano in casa. E’ accaduto a Ceglie Messapica durante un normale servizio di osservazione e appostamento dei carabinieri del comando di Ostuni. All’esito dell’intervento, è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale Vincenzo Monaco, di 33 anni, cegliese. Nei controlli a casa, invece, è stato accertato che era stato appena azionato lo scarico del water in cui era stata gettata l’eroina. Inoltre, la perquisizione ha permesso di sequestrare il tipico materiale per il confezionamento della droga, tra cui un rotolo di nastro isolante di colore nero, alcuni pezzi di carta alluminio, 2 grinder  e un bilancino elettrico con numerosi residui di eroina presenti sul “piatto” metallico impiegato per il peso. Ora l’uomo è stato associato alla casa circondariale di Brindisi.

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