Massimo Malagnino e sua moglie Natascia vivono a Brindisi in via Sallustio. Siamo andati a trovarli in quella che definire una casa è un azzardo: l’umido si taglia a fette e non a caso i loro cinque figli (di cui tre minori) sono tutti ammalati alle vie respiratorie. Vivono in queste condizioni da dieci anni, ma con tanta dignità, sperando che qualcuno si ricordi di loro. Nel 2007, a dire il vero, il miracolo hanno avuto sinanche la possibilità di accarezzarlo. Nella graduatoria per l’assegnazione di case comunali e popolari, infatti, si erano classificati al 12^ posto con 16 punti. Di case ne furono assegnate tre e quindi scalarono al nono posto. Ma non è bastato perché i sistemi di assegnazione delle case disponibili hanno spesso ignorato la graduatoria.
Da qualche tempo, come è noto, di graduatoria ne è stata allestita un’altra, ma questa volta la famiglia Malagnino si è classificata al 68^ posto. Il fatto che i loro bambini abbiano entrambi i genitori che si spaccano la schiena per portare un tozzo di pane a casa viene visto quasi come un “lusso” che li fa precipitare in classifica. Ed oggi il sogno di una casa si è allontanato. Ma il 14 dicembre 2020 questa famiglia dovrà lasciare anche questi due vani stracolmi di umido. La casa è stata venduta ed i nuovi proprietari vogliono esercitare i loro diritti.
Ma adesso la famiglia Malagnino dove andrà a finire? Marito e moglie – entrambi lavoratori precari – si sono recati più volte in Municipio, ma non hanno trovato nessuno disposto realmente a risolvere il loro problema. E’ come se lo spazio fosse riservato sempre a chi urla di più. Ma questa volta non potrà finire così. Proveremo a seguire questa vicenda, sperando che siano in tanti a leggere e ad ascoltare il grido di dolore di questa famiglia.
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