PERRINO – PERSONALE DI RIANIMAZIONE: SENZA TAMPONI, A RISCHIARE LA VITA…

Medici, infermieri, oss e ausiliari del reparto di rianimazione dell’ospedale Perrino continuano ad essere esposti, forse più di chiunque altro, al rischio di contagio da coronavirus. Un rischio che riguarda sia chi lavora nel settore covid che chi lavora in quello no-covid. Per settimane hanno chiesto sommessamente, e poi a gran voce, di essere sottoposti a tampone, soprattutto perché ci sono stati frequenti contatti con pazienti poi risultati positivi al virus. Tutto ciò, come si può facilmente immaginare, con la concreta possibilità di diventare degli untori, visto che ogni operatore di quel reparto poi esce e torna a casa dalla propria famiglia e va a fare la spesa nei supermercati.

Lunedì scorso finalmente le autorità sanitarie hanno compreso che così non si poteva andare avanti e quindi hanno dato il via alla effettuazione dei tamponi. Ne sono stati eseguiti 30 su 120, ma il giorno successivo è arrivata la circolare del prof. Lopalco (Regione Puglia) e quindi lo screening del personale è stato interrotto. Nel frattempo, uno dei tamponi effettuati ha già dato esito positivo. E allora, cosa si aspetta per capire quante persone hanno contratto il virus in quel reparto?

Una situazione paradossale che meriterebbe ben altre attenzioni.

 

 

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