Strutture turistico ricettive. M5S: “La Regione autorizzi la ripresa delle attività di manutenzione in vista della stagione estiva”
La Regione Puglia autorizzi con un’apposita ordinanza lo svolgimento di attività di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione nelle strutture turistico-ricettive, in linea con quanto disposto dall’art.2 del DPCM del 10 aprile. È quanto chiedono in una nota la capogruppo del M5S Rosa Barone e il consigliere Cristian Casili.
“Il settore turistico – spiegano Barone e Casili – sta vivendo un periodo di paralisi totale a causa della situazione di emergenza attuale. Le necessarie misure adottate per contenere la diffusione dell’epidemia da COVID-19 hanno creato ingenti danni al comparto che comprende tutte le strutture turistiche, alberghiere e complementari. Non possiamo prevedere quando si potrà nuovamente immaginare una ripresa dell’indotto, ma bisogna lavorare da ora per far rinascere questo comparto, per questo c’è bisogno della ripresa delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture. Dopo aver autorizzato gli stabilimenti balneari, adesso è necessario pensare alle strutture ricettive, la Regione non deve perdere ulteriore tempo e venire incontro alle richieste dei gestori, già duramente provati. Il turismo rappresenta un settore fondamentale per la nostra economia e servono da subito provvedimenti in vista della fase 2, per cui abbiamo già sollecitato la Regione a prevedere la detrazione delle spese di soggiorno e trasporto per chi sceglierà di trascorrere le vacanze in Puglia”.
L’art. 2 comma 12 del DPCM 10/4/20 consente alle attività produttive sospese l’accesso ai locali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, conservativa, di manutenzione, pulizia e sanificazione.
“L’attività ricettiva costituisce uno dei tre settori dell’attività produttiva – concludono – per questo abbiamo chiesto di pubblicare al più presto un’ordinanza in tal senso, in modo da garantire la possibilità di effettuare la necessaria manutenzione delle strutture, ovviamente nel rispetto delle prescrizioni statali necessarie ad evitare la diffusione del contagio”.