Ne siamo consci tutti. Non è assolutamente facile cambiare le radicate abitudini di una vita di ognuno di noi. Non è facile, soprattutto per gli anziani, alzarsi al mattino e chiedersi cosa fare per tutto l’arco della giornata. Per assurdo, forse è più facile per gli studenti restare tra le mura di casa in quanto condividono più facilmente i “social” e sono obbligati a seguire le lezioni di scuola a distanza. E non è facile per chi vive in periferia o per chi è abituato a fare “comunella” con la vicina di casa, con la “comare” o nelle piccole botteghe di quartiere sottostare a certe regole, necessariamente restrittive, in questo periodo, della libertà individuale. Come non è facile, ce ne rendiamo conto, per chi ha perso un familiare, un marito, una moglie, un figlio non toccare la foto sulla lapide o non portare dei fiori sul loculo. Ora però è fortemente necessario, senza se e senza ma, per il bene di tutti. Questa mattina, in redazione, sono giunte notizie che nel Cimitero di Brindisi, aperto per le necessità di tumulare defunti di giornata, c’è il via vai di persone, come se nulla fosse. Tutti a portare fiori ai propri cari. Un gesto, in questo momento, non essenziale, e che mette a rischio tanti concittadini creando inizi di assembramenti. E’ dovuta intervenire la Polizia Locale ad impedire gli accessi. Ma ci vuole molto a comprenderlo? Come ci giungono notizie di passeggiate in gruppo o di chiacchierate tra conoscenti nelle zone periferiche della città. Un po’ come a Ferragosto o Pasquetta. Ma ora non si scherza più. Probabilmente, visto quanto accaduto in questo primo giorno di validità del decreto del Governo, sarebbe stato più giusto introdurre norme e misure ancora più drastiche. Questo vuol dire che dobbiamo renderle noi più dure. Stando a casa e spostarsi solo per lavoro o per fare l’acquisto di generi alimentari. E poi una richiesta obbligata ai gestori di pub e bar: chiudete i locali e state a casa. E’un obbligo. Per il vostro bene, dei vostri familiari e per il bene dei vostri futuri clienti. Oltre che per tutti noi.