L’incontro con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, organizzato dal sindaco Riccardo Rossi e pubblicizzato con un apposito comunicato stampa, era programmato per le ore 16.30 a Palzzzo Nervegna. Ad attendere la rappresentante del Governo c’era tanta gente, tra cui molte autorità e rappresentanti istituzionali. Non c’erano parlamentari e consiglieri regionali i cui nomi non figuravano, a dire il vero, nella lettera di invito. All’arrivo della ministra sono tutti corsi nella sala universitaria, ma una volta saliti al secondo piano Paola De Michele è stata dirottata in una saletta dove poi, pian piano, sono entrati il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco Rossi, i vertici delle forze dell’ordine, il Prefetto, oltre a rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni di categoria. Qualcuno si è reso conto che erano stati lasciati fuori in tanti e si è tentato di mettere una pezza chiamando quantomeno i sindacalisti.
Sta di fatto che la “riunione di caminetto” si è protratta fino alle 18.10 e dopo soli dieci minuti la ministra sarebbe dovuta scappar via per andare a prendere l’aereo per Roma.
Una breve dichiarazione per la stampa e poi l’ingresso in sala dove in tanti erano rimasti ad aspettare. La ministra ha rassicurato tutti circa le buone intenzioni del Governo nei confronti di Brindisi ed ha parlato di “tanti progetti già pronti”.ha sottolineato l’importanza della coesione di intenti tra Comune e Autorità Portuale, con la Regione come garante.
Poi è scappata via. Non prima, però, di aver ricevuto anche un applauso di ringraziamento. Forse per aver atteso un’ora e mezza per non sentirsi dir nulla e soprattutto senza che nessuno abbia effettivamente chiarito se la guerra tra Comune ed ente portuale è davvero finita. Ma a Brindisi, si sa, siamo di cuore buono…
