La Provincia di Brindisi, da sempre attenta al più adeguato e corretto sviluppo socio-culturale delle giovani generazioni, consapevole dell’importanza dello studio, dell’istituzione scolastica e dell’integrazione socio-scolastica, ha accolto con grande partecipazione e spirito di collaborazione la richiesta dei volontari di “Intercultura” di utilizzare il Salone di Rappresentanza dell’Ente per incontrare giovedì 24 ottobre, alle ore 16.00, gli studenti brindisini tra i 15 e i 17 anni che abbiano intenzione di chiedere informazioni dettagliate per partecipare alle relative “Borse di Studio” disponibili per vivere e studiare per un anno o un periodo più breve in 65 Paesi di 5 Continenti.
Intercultura è una sfida, un percorso educativo, un’esperienza che contribuisce alla crescita. E soprattutto è una storia che dura tutta la vita. Abbracciare Intercultura significa scegliere di arricchirsi culturalmente attraverso progetti e scambi interculturali, proponendo un progetto educativo unico, sviluppato appositamente per una profonda crescita individuale. Non ci si limita ad imparare una lingua straniera ma, grazie al percorso di selezione e di formazione a cui si accede, si svilupperanno competenze fondamentali per il futuro di ogni studente.
I programmi rivolti agli studenti, in Italia e all’estero, hanno come obiettivo principale il consolidamento di competenze e capacità fondamentali per la formazione della futura personalità dell’individuo. In particolare la chiave di lettura dell’esperienza di studio all’estero proposta da Intercultura sposta l’attenzione dalle singole discipline a una visione di insieme delle competenze trasversali, in profonda sintonia con gli obiettivi educativi della Scuola stessa.
Dal confronto tra i giovani di tutto il Mondo, poi, nasce una consapevolezza nuova della propria e delle altrui culture e il desiderio di contribuire pacificamente al dialogo tra i popoli. Questa è una chiave di lettura, condivisa dalla Provincia di Brindisi, oltre che un metodo di comprensione del mondo moderno, che punta a rispettare i pregiudizi rispettando le differenze. Dalla presa d’atto della coesistenza nello stesso spazio, come conseguenza dei processi di globalizzazione (turismo, capitalismo, migrazione) e delle nuove tecnologie, di lingue-mondo differenti, quando non tradizionalmente alternative tra loro, derivano vari tentativi di mettere in rapporto tra loro filosofia e intercultura per definire una vera filosofia interculturale.
Una filosofia questa che può abbracciare anche l’identità del patrimonio culturale di ogni Paese. Nell’ultimo decennio in particolare, l’importanza dell’educazione al patrimonio culturale in chiave interculturale è stata ribadita a chiare lettere dall’Unione Europea. Grazie all’azione di impulso dell’Europa, ma anche e soprattutto per far fronte al dato di realtà costituito dalla presenza sempre più rilevante di cittadini portatori di sensibilità e di vari patrimoni culturali, numerosi Musei anche In Italia hanno incominciato a sperimentare nuovi approcci all’educazione al patrimonio come nuova frontiera per l’integrazione. In quest’epoca, infine,si stanno aggiungendo nuovi paradigmi progettuali e operativi, che intendono il patrimonio culturale come un insieme “in divenire” di beni da ricollocare in uno spazio sociale di scambio, e l’educazione al patrimonio in chiave interculturale come una “pratica trasformativa” che pone l’enfasi non tanto sulla conoscenza delle diversità culturali, quanto sull’apertura di spazi dialogici di contaminazione, di ascolto e di apprendimento reciproco, di costruzione e condivisione di significati. E sarà anche questa la mission della Provincia di Brindisi per i prossimi anni.