OPEN FIBER – PERCHE’ UTILIZZA AZIENDE CHE ARRIVANO DA FUORI ED OPERAI NON BRINDISINI?

L’increscioso incidente verificatosi in via De Leo/Piazza Santa Teresa e denunciato da Brindisitime accende il faro sui criteri di esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’impianto di fibra nella città di Brindisi. E’ bastato leggere il cartello sistemato sulle transenne (a proposito, perché stamani quei cartelli sono spariti?) per rendersi conto che ancora una volta Open Fiber si è rivolta all’esterno, ignorando completamente le aziende brindisine. L’esecuzione di detti lavori, infatti, è stata affidata ad una ditta “snc” di Galatina ed ovviamente anche le maestranze sono arrivate dal comune leccese. Niente da dire, per carità. Ma perché una grande azienda come Open Fiber non si è preoccupata minimamente di considerare che questo territorio meritava la giusta considerazione anche dal punto di vista occupazionale? Non è possibile, infatti, rispondere soltanto a logiche dettate dal massimo risparmio.

Ed a tal proposito, i tecnici comunali hanno verificato se questa società di Galatina è in possesso di tutte le certificazioni richieste per chi deve maneggiare basole che hanno un gran valore storico?

Sarebbe il caso (per quella porzione di lavori che devono ancora essere eseguiti a Brindisi) che anche l’Amministrazione Comunale si preoccupasse di effettuare queste verifiche e di chiedere spiegazioni ad Open Fiber sullo scarso coinvolgimento delle nostre imprese.

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