A poco più di sei mesi dalle ultime elezioni comunali, già si invocano le dimissioni del sindaco di Brindisi, Angela Carluccio, accusata dall’ opposizione presente in consiglio e non, dell’immobilismo e del degrado urbano di cui siamo spettatori.
Ora, premesso che non siamo stati certo suoi sostenitori nella prima parte della trascorsa campagna elettorale, tuttavia, nonostante le riserve che, per quanto confutabi- lissime, nutriamo ancora oggi nei confronti delle sue competenze amministrative, ciò non ci ha impedito di esserlo al ballottaggio e di accettarne la vittoria,auspicata pur di evitare il riaffermarsi di un PD reo di aver precedentemente portato in municipio un sindaco le cui vicende giudiziarie sono note ai più.
Ma, come già abbiamo avuto modo di dire all’indomani dei ballottaggi, è lei che ha vinto e lei DEVE governare il che, come buon senso impone, si traduce nell’impossibilità di addossarle colpe che la storia e i fatti attribuiscono nel tempo a ben altre figure responsabili della dissoluzione sociale, economica e culturale della nostra città.
Inoltre, sarebbe interessante sapere, da tutti coloro che della prima cittadina chiedono la testa, quali scenari ipotizzano semmai tale obiettivo dovesse concretizzarsi… vogliono forse riconsegnare Brindisi a chi, prima di lei, l’ha ridotta nello stato in cui versa permettendogli,così,di.completare.l’opera?
Sono consapevoli che, data l’attuale e comprovata debolezza dei rispettivi partiti, movimenti e liste civiche che aspirano al governo cittadino, l’unico risultato che rischiano di ottenere è quello paventato poc’anzi?
Vogliono davvero far rimediare l’ennesimo commissariamento, a un territorio già massacrato nell’immaginario collettivo a livello nazionale , ridandolo in pasto ai suoi carnefici?
Possibile che, come al solito, l’opportunismo politico prevarichi la ragionevolezza al punto da voler trascinare tutto e tutti in una nuova bagarre elettorale piuttosto che fornire il giusto apporto, é collaborare, pur nel rispetto dei ruoli, con la giunta in carica, alla soluzione dei problemi?
Una comunità che voglia definirsi tale merita più responsabilità da parte dei suoi rappresentanti, di maggioranza e di opposizione, che dovrebbero dare l’esempio evitando di ridurre la sua amministrazione a una litigiosa assemblea di condominio.
La Signora Sindaco ha voluto la bicicletta, ora dimostri di saper pedalare.
Cesare Mevoli
Coordinatore Provinciale di Azione Nazionale
Luca Nigro
Resp. Provinciale della Comunicazione