CAVIDOTTO AD ALTISSIMA TENSIONE A DUE PASSI DAL CANILE. E I CAMPI ELETTROMAGNETICI?

E’ proprio il caso di dire “zitti zitti in mezzo alla piazza”. Tutti sanno, ma nessuno parla di quanto sta accadendo a pochi metri dal canile comunale di Brindisi, in contrada Santa Lucia. La società Terna Italia SpA (che gestisce la rete elettrica nazionale) sta realizzando un nuovo collegamento in cavo interrato 380kV dalla stazione elettrica della centrale di Brindisi Enipower all’elettrodotto aereo 380 kV della centrale Brindisi Nord – Brindisi Pignicelle. Si tratta di un’opera che avrà un costo di oltre cinque milioni di euro e che viene considerata opera strategica per garantire la sicurezza del sistema energetico e di promuovere la concorrenza nei mercati dell’energia elettrica, Si tratta, insomma, di un’opera di preminente interesse statale e quindi soggetta al rilascio di una autorizzazione unica da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente.

Approfondiremo in seguito a cosa serve realmente un co0llegamento tra la centrale Enipower e quella di Brindisi Nord (ma non dovrà essere dismessa?). Ciò di cui vogliamo occuparci oggi è un problema legato alla sicurezza dei dipendenti del canile comunale e delle centinaia di cani ospitati nella struttura di contrada Santa Lucia.

Stiamo parlando di campi elettromagnetici e quindi di rischi per la salute. Le leggi in vigore stabiliscono delle regole precise circa le distanze di sicurezza. Ebbene, nel caso in questione, il cavidotto interrato lo si sta realizzando sulla strada provinciale 88 (la litoranea di collegamento tra la zona industriale e Cerano). La stessa strada (e quindi lo scavo) passa proprio a ridossod el canile comunale. Per questa ragione, l’Arpa, in fase di rilascio dei pareri, ha chiesto chiarimenti. Da qui il coinvolgimento del Comune di Brindisi che, con nota del 27 marzo 2018, ha escluso che nei locali più vicini al cavidotto ci possa essere la presenza umana per periodi superiori alle 4 ore giornaliere. Due domande,. a questo punto, sorgono spontanee. Ci si è dimenticati che ci sono dipendenti impegnati per turni superiori alle 4 ore e che nella struttura vive stabilmente un custode (e quindi per periodi che vanno ben oltre le 4 ore giornaliere)? E che dire, poi, delle centinaia di cani, molti dei quali hanno i recinti proprio a ridosso del muro di cinta? Per i nostri amici a quattro zampe non esiste il rischio di esposizione ai campi elettromagnetici?

E’ possibile che a Palazzo di Città non ci sia posti il problemi in fase di rilascio del parere?

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning