A San Donaci, i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto in flagranza di reato di tentato omicidio De Mitri Francesco 46enne del luogo. Nel pomeriggio, verso le ore 17.00, una pattuglia è intervenuta presso l’abitazione del De Mitri, dove era in corso una lite furibonda tra l’arrestato e il nipote convivente 18enne. Alla presenza dei militari, lo zio e il nipote si lanciavano accuse reciproche di fare uso di stupefacenti, in particolare lo zio accusava il nipote di coltivare piantine di marijuana. Comunque il motivo principale del litigio era scaturito dal fatto che il nipote aveva chiesto un prestito di 30€ ai nonni. Nel corso degli eventi, scaturiti per futili motivi, il nipote sferrava un pugno al volto dello zio e durante le fasi concitate, involontariamente colpiva al viso con un forte schiaffo uno dei militari intervenuti, che si era frapposto per separare i contendenti. A quel punto, l’arrestato ricevuto il colpo, si è allontanato poiché ha iniziato a sanguinare copiosamente da uno zigomo e, in preda all’ira per il fendente ricevuto dal nipote, ha iniziato a urlare, allontanandosi dalla stanza. Nel giro di pochissimo vi ritornava brandendo un piccone con il manico lungo 70 cm e la lama in ferro lunga 25 cm, dirigendosi verso il nipote che contestualmente minacciava di morte, nel tentativo di colpirlo con l’attrezzo. L’azione è stata bloccata da un altro militare che dapprima ha intimato alla vittima di scappare e repentinamente è riuscito a strappare con forza il piccone dalle mani dell’assalitore, gettandolo per strada, sotto una vettura lì parcheggiata. Intervento provvidenziale nel mentre l’assalitore era giunto a circa un metro dalla vittima con l’attrezzo alzato nell’atto di colpire. Il militare precedentemente attinto da uno schiaffo è stato refertato presso l’ospedale Perrino di Brindisi, successivamente dimesso con diagnosi di “trauma cranio-cervicale” e prognosi di 10 giorni s.c.
Termine formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.