Ecco la nota di No al carbone:
Negli ultimi giorni sulla stampa locale sono apparsi titoli trionfalistici in merito ad incontri tra pochi intimi, nello specifico Confindustria, Autorità portuale, aziende energetiche e sindaco, con relativi “apprezzamenti” che tra di loro venivano scambiati.
Fino all’apoteosi apparsa oggi sulla prima pagina del “Quotidiano di Brindisi “ che titola : “Enel, il sindaco accende il futuro”, con un virgolettato dello stesso Rossi che con viva e vibrante soddisfazione dichiara: “… il cambiamento porta a riscrivere il modello di sviluppo. Basti pensare, infatti, alle banchine ed agli spazi che si libereranno…”
Se non fosse stato già abbastanza chiaro in questi anni che la nostra idea di modello di sviluppo fosse diversa da quella dell’attuale sindaco, queste dichiarazioni fatte di apprezzamenti e condivisione di obiettivi con le aziende energetiche, l’Autorità Portuale e Confindustria, lo confermano ormai pubblicamente e a caratteri cubitali.
Per noi quindi non è una sorpresa, bensì una deludente constatazione, di come la politica possa cambiare le persone e il loro modo di agire e di pensare. Una sorpresa forse lo sarà per i tanti cittadini che si sono illusi di votare ed eleggere un sindaco “ambientalista”.
Ai nostri concittadini vorremmo solo dire le cose come sono nella realtà: gli spazi delle banchine e del nastro trasportatore dovranno essere COMUNQUE liberati in quanto COMUNQUE la centrale a carbone dovrà cessare la sua attività entro il 2025, e non sarà certamente “merito” di questa fantomatica conversione a gas.
Nessuno obbliga questa città a dover essere sempre sacrificata per fare da “fornitrice” di energia al resto d’Italia mediante l’utilizzo di fonti fossili, prima bruciando carbone e poi bruciando gas. Entrambi combustibili che oltre a causare danni sanitari continueranno a devastare il territorio e il pianeta. Ci chiediamo con quale ipocrisia si possano fare i complimenti ai ragazzi di Friday for Future, scesi in piazza nella nostra città come in tutto il mondo (e che a Milano e Napoli hanno occupato le sedi Enel per chiedere la CHIUSURA delle centrali a carbone e gas), per poi accogliere con toni trionfalistici un passaggio da fossile a fossile?
E’ questo il modello di sviluppo auspicato?
E’ questo il risultato dello slogan “cambiamola ‘sta storia” utilizzato in campagna elettorale dal sindaco?
Oggi resta la speranza che i cittadini non si facciano abbindolare dalle solite scelte calate dall’alto e presentate come “progresso”, concordate a tavolino ed accettate da una politica locale subalterna e quindi complice. I cittadini devono far sentire la propria voce, devono trovare il coraggio e la forza nonostante un contesto dove tutto appare già deciso e stabilito. Un contesto dove purtroppo istituzioni, aziende, politici e sindacati remano tutti in una stessa direzione.
Noi non accetteremo questo, non accetteremo l’idea che tutto sia perduto in questa città. Se No al carbone resiste è perché sappiamo che c’è una buona parte di cittadini che ha capito che “la storia” cambia solo con scelte nette e con una visione di futuro che guarda ai vari aspetti globali e locali. E queste persone, che spesso non hanno voce perché distanti dalla politica partitica, hanno il diritto di essere difese da scelte fatte da altri nel silenzio o, ancor peggio, nell’ipocrisia di trionfalistiche dichiarazioni di accordi che nulla di nuovo daranno a questa città.
Comitato No al carbone
Resp. Donato Mancino