La Uilm chiede un incontro al prefetto di Brindisi per il mancato rispetto degli accordi riguardanti il Petrolchimico di Brindisi
Esiste la brutta abitudine di parlare sempre più spesso del rispetto delle istituzioni per poi scoprire che le stese vengono denigrate, risulta quindi raccapricciante che a farlo non siano di maldestri soggetti in cerca di visibilità, ma di aziende a partecipazione statale.
Il Prefetto di una provincia lo si sa, rappresenta il governo sul territorio e merita rispetto, se lo stesso Prefetto sottoscrive un accordo non garba che quell’accordo risulti carta straccia, ed è proprio il caso di Brindisi.
Il 17 maggio 2017 le OO.SS. Cgil-Cisl-Uil sia confederali che metalmeccaniche di Brindisi sottoscrissero in sede Prefettizia un accordo per la salvaguardia occupazionale degli esuberi dichiarati dalla società Coemi srl, che in quel momento perdette l’appalto all’ interno dello stabilimento Petrolchimico di Brindisi.
A tutt’ oggi, nonostante si sia cercato di pazientare si registra un mancato rispetto di quell’accordo e pertanto numerosi lavoratori sono ancora senza lavoro.
La Uilm di Brindisi avendo ricevuto incarico e mandato dagli ex lavoratori di Coemi srl rimasti a casa e che ricevono sempre più spesso promesse di stabilizzazione dalle aziende in appalto, le stesse risulta promesse.
A tal proposito la Uilm di Brindisi chiede al Prefetto di Brindisi un incontro con la presenza del management delle società Eni che hanno sottoscritto il sopra citato accordo per il rispetto degli accordi sanciti e per difendere la credibilità di quanto loro stessi hanno sottoscritto insieme alle parti sociali ed al massimo rappresentanti del Governo Italiano sul territorio.
Nessuno potrà sostenere che il sindacato sia stato impaziente o irriverente o addirittura abbia seminato discordia, anzi la Uilm ha atteso con pazienza, ma alla soglia dei due anni dalla sottoscrizione ci sono ancora una parte di lavoratori a casa.