Quando le passate Amministrazioni, dal 2012 in poi, si sono posti il problema di risanare le società partecipate. Obiettivo pienamente raggiunto con l’Azienda Servizi Farmaceutici (a giorni dovrebbe arrivare anche il provvedimento di archiviazione del fascicolo aperto presso la Corte dei Conti) ed anche con l’Energeko. Dai dati di bilancio annunciati dal sindaco Rossi lo stesso risultato sarebbe stato raggiunto anche dalla Brindisi Multiservizi. Certo, sono state necessarie scelte coraggiose, soprattutto per la BMS, visto che risanare i suoi bilanci ha comportato dei rischi concreti anche pert tutti coloro che hanno sottoscritto e sostenuto i provvedimenti amministrativi. Nessuno può e deve dimenticare, infatti, che quella società ha corso il rischio di essere liquidata e “spacchettata”, con enormi rischi per il mantenimento dei posti di lavoro. Erano tanti (anche tra i banchi del Consiglio Comunale) che avrebbero voluto che questa società scomparisse, ma il sindaco dell’epoca lottò con tutte le sue forze dopo aver dato la sua parola ai dipendenti che nessuno avrebbe perso il posto di lavoro.
Ebbene, oggi la BMS è salva e quest’anno addirittura (sempre secondo quanto riferisce il sindaco Rossi) verserà nelle casse comunali un utile di gestione di 250.000 euro.
Ciò che preoccupa, invece, è che dall’anno in corso il Comune vuole risparmiare 750.000 sul contratto con la BMS. Una riduzione notevole che non si giustifica certamente con il solo pensionamento di una manciata di dipendenti o con la riduzionedei premi. Più realisticamente, in quella cifra rientra anche la mancata riassunzione dei diciannove precari o, più precisamente, le mancate e tanto annunciate nuove assunzioni. A Palazzo di Città tutti tacciono sull’argomento e la stessa cosa fa anche l’amministratore della società. E tra i diretti interessati cresce la disperazione.